Parco Parri, il consigliere Armellini chiede più cura e manutenzione



L’esponente politico propone di prendere a modello il Parco Bucci di Faenza, città con caratteristiche simili a Cuneo, che ha una lunga tradizione nella gestione del verde pubblico. Ma il Parco Bucci ha cinquant’anni di vita
Cuneo – Tra le interpellanze presentate e che sono in discussione nel prossimo consiglio comunale di Cuneo di lunedì 24 e martedì 25 febbraio c’è anche quella di Paolo Armellini della lista Indipendenti che riguarda il Parco Parri e la sua gestione.
Il Parco Parri è un’area verde di 8 ettari situata a Sud della città, nata dall’ex Piazza d’Armi. Rappresenta un importante polmone verde e sta diventando un luogo di aggregazione e fruizione per i cittadini.
Il consigliere Armellini scrive nella sua interrogazione che “La situazione attuale del Parco Parri appare necessitante di una maggior cura” e prosegue: “Oggi è insufficiente la ricchezza dell’apparato decorativo arboreo e arbustivo e la presenza di quegli elementi che più caratterizzano i parchi, in modo tale da attrarre un flusso importante di fruitori”.
Il consigliere fa un confronto con Faenza che possiede da sempre, secondo lui, una forte tradizione di gestione del verde pubblico, tant’è che è risultata vincitrice del premio “La città per il verde”. Nella sua interpellanza cita anche la motivazione del premio: “L’amministrazione, operando sulla base di un accurato censimento informatizzato del patrimonio verde, attua una manutenzione a conduzione mista, con prevalenza della gestione diretta da parte del Comune”.
La richiesta è quindi di prendere come modello la struttura faentina. Il Parco – sostiene Paolo Armellini – è ricco di vegetazione e di fauna e di altri elementi che lo caratterizzano, che lo rendono meritevole di una visita, con una gestione “mista” del verde, con prevalente conduzione da parte dei giardinieri comunali (80 per cento), lasciando alle imprese private il restante 20 per cento.
E’ certamente una buona idea, ma il modello a cui si ispira Armellini risale gli anni Settanta e quindi gli alberi hanno avuto almeno cinquant’anni per crescere e diventare ombrosi.
Dal sito prolocofaenza.it prendiamo a prestito questa descrizione: “La bellezza dei gruppi di piante – si segnalano soprattutto i lecci, sul lato ovest della collina e, per i colori autunnali, i ginko biloba e i liquidambar su quello est – sono esaltati dalle grandi estensioni a prato. Altro elemento dominante è l’acqua con due laghi collegati da un ruscelletto, isolette, ponticelli. La fauna immessa è composta da anatidi vari, anche con specie assai interessanti come il codone e la volpoca. Ancora più importante è però l’avifauna selvatica, con specie di non facilissima osservazione – cince, capinera, regolo, fiorrancino, codirossi – ma ben presenti nel parco e in parte anche nidificanti. Le piante attualmente presenti (il numero può avere leggere fluttuazioni) sono 1580, di cui oltre 1000 sono alberi d’alto fusto; per il resto si tratta di arbusti”.
A Cuneo esiste un bellissimo Parco fluviale: il Parco Parri a confronto è ancora un infante.