Presidio contro il fondo “Vita nascente” organizzato davanti al Consiglio Regionale

18 febbraio 2025 | 19:17
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Presidio contro il fondo “Vita nascente” organizzato davanti al Consiglio Regionale
Giulia Marro al presidio

Insieme a “Rete +194” e “Non una di meno”, anche la consigliera regionale cuneese Giulia Marro e la capogruppo M5S Sarah Disabato. Per FdI: “Strumentalizzazione di gruppi poco democratici”

Martedi 18 febbraio la Rete +194 e Non una di meno hanno manifestato davanti alla sede del Consiglio Regionale del Piemonte per protestare contro il finanziamento al fondo cosiddetto “Vita nascente” e contro la Stanza dell’Ascolto all’ospedale Sant’Anna di Torino.

Questa la dichiarazione delle due organizzazioni, insieme con il sindacato CGIL, presente al presidio: “Ancora una volta il Presidente del Consiglio Regionale nega la possibilità di un confronto e di un intervento, con motivi pretestuosi, alle donne che da mesi si mobilitano perchè il diritto all’aborto libero e sicuro sia garantito. Noi non ci ravvediamo e non ci dobbiamo meritare il confronto democratico. Continueremo  la lottta fino a quando la stanza dell’ascolto non sarà chiusa, le risorse del fondo Vita Nascente non saranno destinate per finalità pubbliche per garantire l’accesso alla salute e il potenziamento dei consultori”

Presente al presidio la consigliera regionale cuneese Giulia Marro, con le colleghe del gruppo Alleanza Verdi Sinistra Possibile, la quale ha condiviso con il proprio partito la preoccupazione del fatto che non si tratti soltanto di un finanziamento con fondi pubblici erogato alle Associazioni antiabortiste, ma una totale mancanza di trasparenza nella gestione delle risorse da parte di queste Associazioni.

Dichiara infatti Possibile: “Non è infatti chiaro come siano stati spesi i fondi erogati negli anni passati. Le rendicontazioni delle Associazioni “anti choice” sono del tutto incomplete e non dettagliate. Tra le 450 donne assistite con il fondo neppure è chiaro quante fossero già in gravidanza e quante fossero neomamme.
Crediamo che questi soldi possano essere stanziati per aiutare davvero le donne attraverso il finanziamento dei servizi sociali, dei consultori pubblici, l’aumento dei posti negli asili nido, l’avvio di progetti di educazione affettiva nelle scuole e di mediazione culturale nelle strutture sanitarie pubbliche per semplificare l’ accesso alla sanità per le persone straniere, per l’ incremento di finanziamenti a favore dei centri antiviolenza.
Basta mancette, vogliamo riforme strutturali a tutela della salute e del benessere psicologico delle donne. Basta spreco di risorse pubbliche in favore di associazioni antiabortiste private. Vogliamo che venga tutelata la sanità pubblica, il diritto di scelta e di autoderminazione di ogni individuo.”

Presente anche la capogruppo del Movimento 5 Stelle Sarah Disabato la quale dichiara: “A bilancio verranno stanziati altri 940mila euro per il fondo. Soldi regalati alla propaganda antiabortista, per un totale di circa 3,2 milioni di euro negli ultimi quattro anni. (…) Una misura che mina il diritto di libera scelta delle donne e le conquiste civili e sociali della legge 194, peraltro con rendicontazioni fumose da parte delle associazioni che ricevono i fondi regionali. Un tema sul quale, nelle ultime ore, pare che anche alcune forze di maggioranza stiano aprendo gli occhi. Il fondo Vita Nascente va abolito. Le donne vanno aiutate stanziando risorse per rafforzare i consultori, per implementare i servizi di sostegno alla famiglia e alla prima infanzia, per abbattere le rette degli asili nido. Sostenere la propaganda anti-abortista è un errore imperdonabile.”

Di visione completamente opposta, dunque a sostegno delle scelte dell’Assessore Maurizio Marrone, il gruppo di Fratelli d’Italia, che, per bocca del consigliere Davide Eugenio Zappalà, vicepresidente della commissione Sanità, ha commentato; “Siamo a commentare l’ennesima manifestazione ideologica e di intolleranza del collettivo Non una di meno. Le componenti  sono sempre quelle che hanno
contestato il Ministro Roccella impedendole di parlare al Salone del Libro e che hanno cercato di bloccare la partecipazione dell’assessore Marrone e di altri relatori ad un convegno di Federvita nello scorso autunno. Giusto non audire chi, a parole, si definisce femminista ma, nei fatti, discrimina, aggredisce e dimostra di avere poche idee e molto confuse sulla tutela delle donne”

Per il gruppo consiliare Fratelli d’Italia “Il fondo Vita Nascente ha aiutato, in questi anni, tante donne in difficoltà ed ha garantito il diritto alla libertà di scelta della donna, Il fondo voluto dall’assessore Marrone è una misura di libertà, un sostegno concreto psicologico, medico ed economico-sociale ed è la miglior risposta a chi si oppone con presidi, manifestazioni e contestazioni unicamente mosse da ragioni ideologiche” 

e ancora: “Oggi il collettivo Non una di meno ha nuovamente mostrato il suo vero volto, intollerante e legato unicamente a schemi ideologici, Contestano con slogan superati dalla storia, il fondo Vita Nascente, fortemente voluto dall’assessore Maurizio Marrone, che ha rappresentato un prezioso aiuto a favore delle mamme in difficoltà”.