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Cuneo dice “no” al riarmo europeo e vota per il welfare

27 marzo 2025 | 10:04
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Cuneo dice “no” al riarmo europeo e vota per il welfare
Consiglio comunale di Cuneo [foto di repertorio]

L’assemblea ha respinto un ordine del giorno a favore del riarmo europeo, proposto da Mario Di Vico (Cuneo Civica). Invece, è stato approvato un ordine del giorno contrario, presentato da Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia, intitolato “No all’Europa del riarmo, sì all’Europa del welfare”.

Cuneo – Il Consiglio comunale, nella seduta di martedì 25 marzo, ha respinto un ordine del giorno a favore del riarmo europeo, proposto da Mario Di Vico (Cuneo Civica). La proposta, che sosteneva il piano ReArm Europe, ha ricevuto solo sei voti favorevoli, mentre tredici consiglieri hanno votato contro e sette si sono astenuti.
Invece, è stato approvato un ordine del giorno contrario, presentato da Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia, intitolato “No all’Europa del riarmo, sì all’Europa del welfare”.
Durante il dibattito, sono emerse posizioni contrastanti tra i consiglieri. Favorevoli al riarmo Mario Di Vico che ha sostenuto che il riarmo è necessario per difendere i confini europei. Altri consiglieri, come Luca Paschiero e Vincenzo Pellegrino, hanno sottolineato la necessità di investire nella difesa per garantire la sicurezza e il benessere.
Contrari al riarmo si è espressa Flavia Barbano, che ha definito la proposta una “follia eurobelligerante”, criticando l’uso dei fondi italiani per l’acquisto di armi; Beppe Lauria, che ha espresso preoccupazione per il coinvolgimento dei giovani in eventuali conflitti; Valter Bongiovanni il quale ha affermato che la pace non si costruisce con le armi; Ugo Sturlese, che ha criticato l’“iperattivismo bellicista” dell’Europa; Claudio Bongiovanni,Sara Manassero, Erio Ambrosino, Stefania D’Ulisse.
Posizioni intermedie sono state sostenute da Paolo Armellini che ha riconosciuto la necessità di una difesa comune europea, ma ha criticato la gestione attuale dei fondi e la mancanza di una leadership unitaria.
In sintesi, una forte opposizione al riarmo europeo, privilegiando gli investimenti nel welfare e la ricerca di soluzioni pacifiche.