Diageo: Tutti in campo per salvare i posti di lavoro

18 marzo 2025 | 18:39
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Mobilitazione a più livelli, con sciopero e presidio dei lavoratori e intervento in prima persona della Regione Piemonte. Azione ha presentato un’interrogazione parlamentare

Roma/Santa Vittoria d’Alba – La chiusura dello stabilimento Diageo di Santa Vittoria d’Alba, prevista per giugno 2026, ha di fatto mobilitato più livelli. I lavoratori dello stabilimento Diageo hanno incrociato le braccia per otto ore per protestare contro la decisione della multinazionale di trasferire le attività produttive e amministrative nel Nord Europa. I sindacati Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno organizzato due presidi, davanti allo stabilimento a Cinzano di Santa Vittoria e a Roma di fronte ai ministero del Lavoro e delle Imprese e del Made in Italy. La Regione Piemonte, guidata dal presidente Alberto Cirio, è intervenuta in prima persona per opporsi anch’essa alla decisione della multinazionale, impegnandosi a tutelare i posti di lavoro e a garantire la continuità produttiva.
“Ho voluto essere a Roma per ribadire che la Regione Piemonte è impegnata a tutelare produzione e posti di lavoro”, ha dichiarato Cirio al termine degli incontri con i ministri del Lavoro e delle Imprese e del Made in Italy. “Abbiamo coinvolto entrambi i ministeri per esplorare tutte le possibili soluzioni, a partire dall’individuazione di potenziali acquirenti”.
Diageo ha comunicato che undici aziende, tra gruppi italiani ed esteri e fondi, hanno mostrato interesse all’acquisto dello stabilimento, firmando accordi di confidenzialità. “Questo è un segnale positivo”, ha commentato Cirio, “ma la nostra priorità rimane quella di garantire che nessuno perda il lavoro e che il polo produttivo resti attivo”.
Anche Azione ha espresso dura condanna per la decisione di Diageo. “È assurdo e irresponsabile chiudere uno stabilimento così importante senza un adeguato piano sociale”, ha affermato il segretario provinciale Giacomo Prandi. “L’aumento della produzione nell’ultimo anno dimostra che Diageo non è in crisi, ma ha preso una decisione puramente strategica, senza considerare l’impatto sui lavoratori”.
Il partito di Calenda ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere al governo di impegnarsi a evitare la chiusura dello stabilimento. “Confidiamo che tra gli undici potenziali acquirenti ci sia un’azienda seria, disposta a mantenere gli attuali livelli occupazionali”, ha aggiunto Prandi.
La situazione rimane complessa e il futuro dello stabilimento Diageo è ancora incerto. Tuttavia, l’impegno congiunto della Regione Piemonte, del governo e delle forze politiche, insieme all’interesse mostrato da diverse aziende, alimenta la speranza di una soluzione positiva. In particolare, il tavolo del Ministero del Lavoro si è aggiornato al 9 aprile. La battaglia per salvare i posti di lavoro a Santa Vittoria d’Alba è appena iniziata, e la posta in gioco è alta: il futuro di centinaia di famiglie.