Elva e il PNRR: la sfida tra innovazione e tutela del paesaggio

20 marzo 2025 | 09:53
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Elva e il PNRR: la sfida tra innovazione e tutela del paesaggio
La chiesa di Elva

Il coordinamento delle associazioni ambientaliste di Cuneo  esprime forti perplessità riguardo al progetto di costruzione della nuova sede dell’Università di Alpicoltura di Torino nella borgata Mattalia.

Cuneo – Il piccolo comune di Elva, noto per il suo straordinario patrimonio paesaggistico e culturale, è tornato all’attenzione della cronaca per l’uso dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). A sollevare la questione è il coordinamento delle associazioni ambientaliste di Cuneo – Legambiente, Lipu, Pro Natura Cuneo, Cuneo Birding e Italia Nostra – che ha espresso forti perplessità riguardo al progetto per la nuova sede dell’Università di Alpicoltura di Torino nella borgata Mattalia.

Secondo i firmatari della lettera aperta inviata ai media locali, la realizzazione del complesso universitario rischia di costituire un “corpo estraneo” rispetto al contesto montano in cui si inserisce. Il progetto, infatti, si caratterizza per una scelta architettonica che “rifiuta riferimenti organici e atteggiamenti mimetici” e “sperimenta composizioni volumetriche e strutturali nitide e autonome”. Una visione che, secondo le associazioni, non tiene conto dell’identità storica di Elva e del suo delicato equilibrio paesaggistico.

Elva è considerata un unicum tra le località alpine, avendo conservato intatta la sua struttura storica senza le alterazioni urbanistiche che hanno caratterizzato altre aree montane. Il borgo è noto per i suoi tesori artistici, tra cui gli affreschi di Hans Clemer e la ricchezza di mulini, fucine e piloni votivi. Per questo motivo, gli ambientalisti sostengono che ogni intervento debba essere attentamente ponderato, soprattutto quando si tratta di edifici di nuova costruzione finanziati con risorse pubbliche.

Le associazioni propongono un approccio alternativo, che preveda il recupero e la riqualificazione di edifici preesistenti, con particolare attenzione alla scelta dei materiali e alla conformità con l’architettura tradizionale. “Non siamo contro l’innovazione – dichiarano i firmatari – ma riteniamo che essa debba integrarsi armoniosamente con il contesto. Elva merita un progetto che ne valorizzi l’identità e non uno che ne stravolga il volto.”

Il coordinamento ambientalista invita la cittadinanza e le istituzioni a un confronto aperto sulla questione. “Ci rivolgiamo a tutti coloro che hanno a cuore il futuro di Elva: fatevi sentire!” recita l’appello. Le associazioni annunciano inoltre l’organizzazione di un incontro pubblico per discutere il tema e valutare possibili azioni per tutelare il patrimonio paesaggistico della valle.

Il dibattito è aperto e coinvolge non solo ambientalisti e progettisti, ma anche la popolazione locale, che si trova di fronte all’impegno di conciliare sviluppo e conservazione. La questione sollevata a Elva rappresenta un caso emblematico di come i fondi del PNRR possano essere utilizzati nelle aree più delicate del Paese: innovazione e tutela devono andare a braccetto per garantire un futuro sostenibile alle nostre montagne.