Emergenza Vigili del Fuoco in Piemonte: gravi carenze di organico

I sindacati chiedono alla Regione di intervenire con decisione per colmare le carenze di organico, attraverso l’avvio immediato di concorsi e l’utilizzo dello scorrimento delle graduatorie già esistenti
Cuneo – La settimana scorsa i rappresentanti sindacali dei Vigili del Fuoco sono stati ricevuti in Consiglio Regionale del Piemonte e hanno denunciato una situazione ormai insostenibile: la grave carenza di personale operativo nei comandi provinciali. Un problema che, secondo quanto riferiscono, mette a rischio la sicurezza dei cittadini e l’efficacia degli interventi di soccorso.
Le organizzazioni sindacali FP CGIL VVF, FNS CISL, UIL PA, USB VVF, CONAPO e FEDERDISTAT-CISAL hanno illustrato il quadro critico. davanti al presidente Davide Nicco e a molti consiglieri. La mancanza di personale è particolarmente preoccupante nei piccoli comandi, dove le carenze superano il 40% della pianta organica. “La sicurezza che dobbiamo garantire ai cittadini – hanno dichiarato i rappresentanti sindacali – rischia di diventare una promessa debole e inefficace.”
Secondo quanto riportato dai sindacati, le condizioni di lavoro nei comandi piemontesi sono ormai al limite. I turni vengono coperti con partenze incomplete e squadre ridotte all’osso. Nei comandi capoluogo, il numero minimo di unità disponibili è appena sufficiente a garantire la funzionalità delle sale operative, rendendo difficile una gestione efficace delle emergenze. Le conseguenze sono pesanti anche per il personale. La carenza di vigili del fuoco ha costretto i dirigenti a limitare la formazione e a ridurre ferie e permessi, con un impatto diretto sul benessere psicofisico degli operatori.
I sindacati chiedono alla Regione di intervenire con decisione per colmare le carenze di organico, attraverso l’avvio immediato di concorsi e l’utilizzo dello scorrimento delle graduatorie già esistenti. Inoltre, sollecitano un’azione politica forte per ottenere dal Governo lo stanziamento di risorse straordinarie che permettano di coprire le attuali carenze con richiami in servizio e orari straordinari.
“Non possiamo permettere che il peso della mancanza di personale ricada sempre sugli stessi territori – hanno affermato i rappresentanti sindacali –. Chiediamo che la distribuzione delle nuove assunzioni sia equa a livello nazionale, per evitare che il Piemonte paghi un prezzo sproporzionato.”
Anche la provincia di Cuneo i dati sono preoccupanti. La carenza di personale è del 29% sui capi reparto e servizio. Le conseguenze sono la compromissione della capacità di intervenire tempestivamente in caso di emergenza, turni di lavoro estenuanti e la mancanza di riposo adeguato.