Il pellegrinaggio a Roma della diocesi di Cuneo-Fossano

Sono partiti in 130 lo scorso 22 marzo
Lo scorso 22 e 23 marzo si è svolto il pellegrinaggio a Roma della diocesi di Cuneo-Fossano.
Il racconto di don Flavio Luciano.
Partiti in 130 con due grandi pullman sotto una pioggia battente e con un clima freddo, siamo ritornati alle nostre città la notte di domenica sempre sotto la pioggia ma con un cuore caldo, per l’esperienza di fede vissuta e un’amicizia di poche ore, ma bella, costruita tra noi.
Il sabato pomeriggio nella basilica di San Paolo Fuori le Mura, il passaggio della Porta Santa è stata vissuto da tutti con consapevolezza e serietà. Una meditazione iniziale, una breve processione con una preghiera a voce bassa e silenzio. In quel tempio meraviglioso ognuno di noi, in compagnia di una piccola folla che cantava e pregava a gruppetti, ha avuto il suo dialogo col Signore. Chi ha meditato seduto tra i banchi, chi ha chiesto perdono nel sacramento, chi ha riflettuto visitando la Chiesa e ciò che proponeva. Alle 17 la Santa Messa che, come quella della domenica mattina nella Cappella del Coro in San Pietro, è stata molto ben preparata, profonda, animata e partecipata, aiutando tutti a vivere spiritualmente il pellegrinaggio.
Tanti si sono portati nel cuore a casa la visita notturna a una piazza San Pietro magica, il panorama mozzafiato dalla Cupola di San Pietro su una Roma che si svegliava pigra, la meraviglia per il susseguirsi di gruppi – molti – che discendevano la via della Conciliazione fino alla Porta Santa dietro a una croce, in un clima di preghiera e nel canto, tra una folla ammirata (o incuriosita), sotto un sole che scaldava anche il cuore. Ma proprio tutti ci ricorderemo il volto di Papa Francesco sullo schermo, in quella piazza profondamente commossa, felice e preoccupata per ciò che vedeva, colpita da un uomo che, pur malato e in difficoltà, sorrideva per un mazzo di fiori gialli, ringraziando quella donna che si guardava intorno cercando altri mazzi di fiori, non credendo che il Papa ammirasse proprio quello che aveva in mano. E poi la sorpresa di vederselo passare davanti ai piedi, con l’auto che si ferma proprio davanti a noi. Il volto di Francesco sofferente, come è quello della Chiesa di oggi, che ha come lui il fiato corto. Ma anche, quello di Francesco, un volto che esprime coraggio e fiducia, che vorremmo anche per le nostre comunità e che ci dichiariamo tutti noi, nel ritorno su quei pullman, pronti a portare e a testimoniare. Come gesto concreto di una riflessione “giubilare” che ci richiama alle nostre responsabilità sociali e ci invita a una vita di giustizia, una raccolta spontanea – che ci ha stupito – di denaro per “l’Opera Segno” della nostra diocesi di Cuneo-Fossano per il Giubileo 2025. Dovere di tutti sostenere quella ‘Cascina Pensolato’, luogo di solidarietà e giustizia riparativa, dove uomini in carcere possono vivere ore di lavoro in un clima di amore e speranza, preparandosi per un futuro diverso. Grazie a chi ha lavorato e partecipato a questo pellegrinaggio diocesano.
Alcune testimonianze dei partecipanti
“Un rinnovo importante di fede! Mi ha fatto molto tenerezza la sofferenza del Papa. È stato bellissimo. Da coltivare portare avanti” Germana.
“Un’emozione unica attraversare la Porta Santa e vedere Papà Francesco” Luisita.
“Se devo esprimere la mia impressione in un’unica parola direi “GRAZIA”. È stata un’esperienza bellissima vissuta con tanta gioia e tanto piacere. La grazia del pellegrinaggio in tutti i sensi. Un bel gruppo pur numeroso, organizzazione eccezionale. Spero di ripetere altre volte questa esperienza. Grazie di tutto e grazie di cuore” Rejimol.
“Questo pellegrinaggio per noi è stato molto positivo. Siamo riusciti in due giorni a provare emozioni intense. In particolare molto sentita e raccolta la messa presso l’altare della Cappella in S Pietro e la benedizione di Papa Francesco dalla clinica, molto toccante, e successivamente il suo saluto durante il passaggio verso S Marta” Mirvano e Silvia.
“Un ricordo dei miei suoceri che andando al Giubileo del 2000 e tornando a casa stanchi del viaggio essendo loro anziani, avevano una luce diversa nei loro occhi. La mia suocera ci disse che dovevamo andare almeno una volta nella vita, perché quella esperienza è stata di speranza, gioia, serenità nei loro cuori. Ora non ci sono più ma io ho voluto ascoltarli con questa occasione. Ho provato nel mio cuore proprio ciò che loro mi avevano trasmesso e andando a casa spero di trasmettere questa gioia e bellissima esperienza ai miei figli e nipoti. E voglio ringraziare di cuore a chi ha organizzato questo viaggio” Daniela.
“Mi sono costretta ad andare a Roma per fare silenzio e rinnovare la mia fede. Non mi bastava pregare in un “luogo giubilare” locale, mi è servito incontrare l’umanità in cammino verso un nuovo Mondo. L’ho incontrata” Mariarosa.
“Entusiasmante viaggio. L’emozione più profonda: vedere la rinascita di Papa Francesco. Grazie a chi ha organizzato” Marina.
“Mi ha colpito la fratellanza che si è creata nel gruppo, l’umanità e le bellissime due messe molto toccanti e commoventi. Non credevo di emozionarmi così tanto. Ringrazio per questa bellissima opportunità che ho avuto in questo pellegrinaggio. Grazie di cuore per questo che mi avete trasmesso” Claudia.
“Il nostro gruppo ha apprezzato molto questa esperienza, sia dal punto di vista spirituale, innanzitutto, e di giovialità, empatia e allegria vissuta con tutti i partecipanti. Grazie a chi ci ha accompagnato in questa bellissima avventura” Anna, Olimpia, Angela.
“Pellegrini di speranza a Roma. Questi due giorni vissuti in pellegrinaggio a Roma sono stati l’occasione per fare testimonianza dell’amore di Dio, per approfondire e ritornare alle origini della nostra fede e riscoprire che la nostra speranza è Cristo Risorto. In un clima di amicizia e condivisione abbiamo potuto sperimentare la speranza, come possibilità di ricominciare e ripartire sempre e comunque in ogni momento della nostra vita e la forza del perdono e della riconciliazione. Emozionante e toccante l’esempio di Papa Francesco che è riapparso come un raggio di luce a illuminare, ad effondere coraggio e testimoniare l’amore di Dio (inaspettato l’incontro con lui, seppur a distanza e molto rapido…un grande dono!). Ringraziamo di cuore il monsignor Vescovo Piero del Bosco, don Flavio, don Desiderio e don Natalino per i momenti di preghiera, di riflessione, le solenni celebrazioni e la simpatica compagnia. Il pellegrinaggio non si conclude, ma continua nella nostra vita di tutti i giorni. Possiamo essere capaci di testimoniare la speranza con gesti concreti di carità, di attenzione e cura per gli altri nelle nostre vite!” Elisa e Antonella.
“Ho vissuto in questi 2 giorni un’esperienza profonda dopo il passaggio dalla porta santa. Ho capito solo dopo la messa in San Paolo fuori le mura che x convertirmi dovevo “perdonare”. Un’ inquietudine a cui fino ieri non avevo saputo dare il giusto nome. Grazie Signore per la tua infinita misericordia, hai ancora una volta avuto pietà di questo” fico pieno di foglie ma senza frutti”. Da oggi, almeno lo troverai” Daniela.
“Queste due giornate a Roma sono state meravigliose dal punto di vista spirituale: Sabato alla basilica San Paolo è stato più silenzioso e raccolto, questa mattina alla Basilica San Pietro siamo passati presto alla Porta Santa poi una S. Messa presieduta dal nostro Vescovo e dai Sacerdoti che ci hanno accompagnati. Poi sono riuscita a trovare spazio per la preghiera personale bella cappella di San Giovanni Paolo II e quella dell’Adorazione. Ultimo vedere il Santo Padre sul balcone dei Gemelli e il ritorno a Santa Marte. Questo mi ha riempito, dato tanta gioia. Grazie GESU’ di questi giorni” Michellina.
“Domenica 23 marzo, ore 7.30: prestissimo per il ritmo di vita romana. Piazza san Pietro è deserta e mi riporta, come un lontano déja-vu, alle immagini spettrali del COVID. Poi un pallido sole, il movimento dei primi pellegrini, la contagiosa vitalità di monsignor vescovo che fortunatamente è la nostra guida, mi riportano ad una realtà totalmente diversa, in un pellegrinaggio che si rivelerà una vera fonte di energia, serenità e di parole che ho assorbito con interesse e sincero coinvolgimento. Due giorni intensi, ricchi di condivisioni, di sorrisi e di magico entusiasmo che il Giubileo mi ha regalato. Grazie a tutti” Lidia.
“Questo pellegrinaggio per il giubileo è stata un’esperienza indescrivibile. Abbiamo iniziato dalla porta santa di San Paolo fuori le mura e mi sono sentita immersa in un’atmosfera ricca di serenità e condivisione spirituale. Un’atmosfera che aiutava a riflettere e ripartire con un nuovo cammino di speranza. Il carisma di Monsignor Piero ci ha permesso di portarci nel cuore un’esperienza indimenticabile. Grazie di cuore, Grande emozione l’affaccio di Papa Francesco” Rosanna.
“È il più bel pellegrinaggio che abbiamo fatto! Un invito a migliorarci e accettare le avversità che la vita ci pone. Grazie di tutto” Franco e Gabriella.
“Quando ho saputo del pellegrinaggio per il giubileo ho deciso che avrei partecipato anche da sola, nel tentativo di ritrovare me stessa. Cercavo più che una esperienza di conversione una ragione di speranza. Avevo bisogno di trovarmi di fronte al Signore a tu per tu; desideravo sperimentare il suo amore e percepire dentro di me che sono veramente importante nonostante le mie fragilità. Ho ricevuto più di quello che cercavo. Mi sono resa conto che per rinnovarmi devo soprattutto imparare ad accogliere ciò che mi capita ogni giorno come un dono unico e irrinunciabile, sia essa un’esperienza bella (come è stata quella di questi 2 gg.) sia un’esperienza dolorosa, dove devo fare i conti con i miei limiti. Le persone che mi hanno accompagnato in questi giorni si sono dimostrate un segno che Dio mi ascolta anche quando mi sento perduta e sola. Il vescovo ha detto che non è importante l’elenco dei miei limiti, che faccio durante il sacramento della riconciliazione, ma il perdono che mi attende. In queste parole ho ritrovato la fiducia e la voglia di cercare e riconoscere nella mia vita i segni di un Dio che mi cerca e che non aspetta altro che io me ne accorga” Valeria.
“Esperienza bellissima, indimenticabile e carica di emozioni. Aver partecipato alle Sante Messe nelle due Basiliche di San Paolo e di San Pietro, celebrate dal Vescovo coadiuvato dai nostri sacerdoti, hanno rafforzato la nostra fede. Inoltre la notizia del miglioramento di salute del Santo Padre e del suo ritorno in Vaticano, ci ha commosso tantissimo e caricati di gioia quando l’abbiamo visto passare diretto alla sua dimora” Claudio e Silvia.
“Sono stata molto contenta di aver partecipato al pellegrinaggio diocesano a Roma per il giubileo. Sentivo il bisogno di una “pulizia” dell’anima, di ritrovarmi più vicino a Dio e questa è stata un’ottima occasione anche grazie alle nostre guide spirituali che hanno saputo guidarci in modo perfetto. Grazie di cuore” Marina.
“È stato una bella sensazione attraversare la Porta Santa e vivere le funzioni. Commovente è stata la presenza di Papa Francesco sia dalla finestra dell’ospedale, che al passaggio con l’auto, Grazie di tutto” Caterina e Ermanno.
“Sono partito con una conoscenza superficiale di cosa rappresenta IL GIUBILEO e sono tornato grazie a voi accompagnatori con il cuore gonfio di amore e con la consapevolezza di che cosa significa. Sono veramente contento ora di poter raccontare ai miei figli cosa rappresenti il giubileo per ognuno di noi. Grazie veramente di tutto” Martino.
“I due giorni trascorsi a Roma per il Giubileo sono stati un’esperienza unica e profondamente emozionante. In particolare, il passaggio attraverso la Porta Santa è stato un atto simbolico che ha rappresentato non solo un gesto di fede, ma anche un’opportunità per riflettere sul nostro cammino spirituale. Attraversare la Porta Santa è stato un momento di grande intensità. Ogni passo attraverso quella porta non è stato solo un gesto fisico, ma un atto di apertura verso una nuova consapevolezza. La bellezza dei luoghi sacri, l’emozione di essere parte di qualcosa di più grande, e la sensazione di poter ricominciare, hanno reso questa esperienza una delle più significative della nostra vita. È stato un viaggio che ci ha lasciato nel cuore una luce di speranza e un profumo di fede” Marco e Marcella.
“Un’esperienza spirituale unica: due giorni immersi nella fede cristiana. Due giorni intensi, vissuti nei luoghi sacri di San Pietro e San Paolo, sono stati un viaggio profondo nella spiritualità cristiana. In questi luoghi che segnano l’inizio della splendida avventura del cristianesimo, l’esperienza è stata più che un semplice pellegrinaggio: è stata come vivere, anche solo per un attimo, fianco a fianco con il Signore, in un mondo parallelo dove preghiere e carità si sono unite in un abbraccio di grazia. Questa immersione nella storia e nella fede cristiana ha avuto un dono speciale: l’opportunità di incontrare Papa Francesco, un’esperienza che ha aggiunto un’emozione straordinaria al pellegrinaggio. Il momento, inatteso e speciale, non è stato semplicemente una coincidenza, ma una vera e propria consacrazione di questi due giorni sacri, che rimarranno nel cuore come un regalo divino. Il cammino spirituale intrapreso ha reso tangibile l’amore e la carità che uniscono la comunità cristiana, trasformando ogni momento in una riflessione sulla fede, sull’umanità e sull’importanza di vivere secondo i valori cristiani. Una testimonianza che porterà sempre con sé il ricordo di un’esperienza che ha arricchito l’anima e il cuore” Nives e Valter.
“Innanzitutto è stato un vero pellegrinaggio ovvero ‘itinerario di fede’. Per fede siamo partiti e abbiamo fatto questa esperienza. È la fede difatti che muove verso il cammino che conduce alla Porta Santa. Attraversare la Porta Santa, prima di San Paolo fuori le Mura e poi di San Pietro, ci ha messo sulle orme di questi due apostoli che sono le pietre miliari della chiesa di cui ognuno di noi è chiamato a farne parte attraverso la conversione personale. Un’esperienza di Chiesa, di condivisione per riprendere in mano la nostra vita nel solco della carità” Pierluigi e famiglia.
“Il pellegrinaggio mi ha dato molto, abbiamo avuto sostegno da parte di voi preti, molto ben strutturate le proposte di preghiera, molto bello avere tempo libero per girare in San Pietro, senza fretta. Ho vissuto un’esperienza un po’ particolare al momento di uscire, non riuscivo ad attraversare la porta per uscire, mi è preso un forte timore/affanno/emozione, questa full immersion mi ha portata a prendere decisioni di per sé piccole, ma con grinta e l’uscita da quella porta significava “scendere dal monte Tabor”, entrare anzi ritornare nella realtà della vita quotidiana, mettere in concreto le varie cose pensate/pregate/decise. Poi il viaggio, la condivisione con molti, la gioia e l’emozione della delicatezza di Dio che ci ha permesso di incrociare il Papa in modo del tutto inaspettato! Ora bisogna vivere, giorno per giorno, cercando di mettere in pratica quanto suggerito, vissuto, tenendo nella memoria questa splendida esperienza!” Cristina.
“Stiamo rientrando a casa da questo breve pellegrinaggio a Roma, che a livello organizzativo è andato molto bene. Alla basilica san Paolo abbiamo avuto modo di immergerci nella serenità e pace che sentivamo di aver bisogno. Oggi nella basilica di San Pietro, di primo mattino, abbiamo avuto addirittura una parte del tempio, solo per noi. Dulcis in fundo, dalla sommità della cupola della basilica, abbiamo ammirato le bellezze del creato. Speriamo di portare a chi in contremo quella speranza positiva, di cui se ne sente tanto bisogno” Fiore e Assunta.