La “trail runner” Alice Minetti si racconta nella Giornata Internazionale della Donna






Atleta dell’anno 2024 della Sezione UNVS (Unione Nazionale Veterani dello Sport) L. Pellin di Cuneo, la borgarina ad aprile partirà per la Cina, dove prenderà parte alla prima tappa della Golden Trail World Series 2025
R. “Su questo aspetto, posso dire che avevo le idee chiare fin da bambina. Infatti già a 7 anni, alle elementari, era quello che volevo fare: insegnare ginnastica. Dopo il Liceo Scientifico bilingue ho frequentato l’Università laureandomi in scienze e tecniche avanzate dello sport. Accanto al percorso di studi appena possibile, cioè quando ho compiuto 18 anni, ho preso il 1° brevetto di istruttore Fidal, ed ero la più giovane del corso, poi di seguito tutti gli altri. Sono allenatore FIDAL di terzo livello specializzata nell’endurance. Sono anche istruttrice di Nordic Walking e siccome sono convinta che essere sempre aggiornati sia fondamentale sto per concludere l’ultimo livello del corso della nuova federazione FISky (Federazione Italiana Skyrunning) che riguarda le corse in alta montagna e gli aspetti più alpinistici”.
R. “E’ la mia vita, ho trasformato la passione in professione, sono convinta che fare sport sia sinonimo di divertimento, un aspetto bello dello stare insieme. Ho seguito le categorie giovanili fino a quanto come runner coach, nel 2015, è nata “Ali ai piedi”, una community aperta a tutti, dedicata al running e alla tecnica di corsa a 360° di cui fanno parte tanti ‘runners’ uniti dalla passione per la corsa. Oggi alleno (anche a distanza, con video-lezioni) ogni tipologia di ‘runner’, dall’amatore al professionista, cercando di fornire la corretta preparazione per far sì che essi possano raggiungere i propri obiettivi, ma sempre divertendosi.
D. Entrare nel circuito della Golden Trail World Series: un sogno realizzato, punto di arrivo o di partenza?
R. “Una grande soddisfazione personale raggiungere questi risultati a livello internazionale. Lo scorso anno ho preso parte a due tappe. Grazie a questi piazzamenti sono entrata nella Top 30 e di diritto nel circuito 2025 della competizione che affronterò in tutte le sue tappe.”
D. Recentemente ha ricevuto il premio di “Atleta dell’anno 2024” dalla sezione dalla Sezione UNVS (Unione Nazionale Veterani dello Sport) L. Pellin di Cuneo. Un’altra grande soddisfazione.
R. “Sono stata onorata di questo riconoscimento frutto non solo dei miei risultati sportivi ma anche come fondatrice della community “Ali ai piedi” che quest’anno spegne 10 candeline ed è cresciuta come mai avrei immaginato”.
D. Progetti futuri?
R. “In primis la Golden Trail World Series. Ad aprile sarà al via della tappa cinese sulla Grande Muraglia, a maggio quella di Noli, in Liguria, dove mi aspetto tanto tifo (alunni avvisati), ad agosto in Austria e poi la tappa messicana, ed infine le finali dal 9 al 12 ottobre in una località ancora segreta. Un’esperienza che vivo anche dal punto di vista formativo, per conoscere come funzionano le gare all’estero, veder posti nuovi, conoscere altre atlete. E poi continuare a partecipare alle altre competizioni perché per me correre è davvero una grande forma di libertà”.
D. Oggi, 8 marzo, è la Giornata Internazionale della donna. Quale il ruolo della donna nel mondo dello sport?
R. “Siamo sempre di più negli ultimi anni a praticare sport, soprattutto a livello agonsitico, senza paura di essere giudicate e di confrontarci con gli uomini. Le gare di corsa si svolgono uomini e donne assieme e questo ci rende tutti uguali. Ogni tanto ci sono ancora alcuni uomini che “patiscono” il confronto con noi donne ma nella maggior parte dei casi fortunatamente siamo ben viste e spesso anche aiutate. Io personalmente mi alleno tanto con gli uomini e vengo molto valorizzata. Come coach ammetto che inizialmente ho fatto fatica a rendermi “credibile” agli uomini, ma poi fortunatamente la gente ha iniziato a fidarsi di me e delle mie competenze. Noi donne abbiamo una disciplina ed una costanza che pochi uomini hanno. Sono grata di essere donna e di essere un punto di riferimento e di aiuto per tante donne, per riuscire a valorizzarle e a farle sentire capaci”.