Medici di Famiglia in mobilitazione: raccolta firme contro la riforma

I medici scrivono ai cittadini loro assistiti chiedendo di recarsi presso gli ambulatori per sottoscrivere una petizione da inviare al Presidente della Regione
Cuneo – La Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG) – Sezione di Cuneo, guidata da Lorenzo Marino, ha aderito alle iniziative di lotta della Segreteria nazionale lanciando una raccolta firme per contrastare la riforma della Medicina Generale, che ritiene possa compromettere l’assistenza sanitaria territoriale e aprire la strada a una progressiva privatizzazione del sistema. I cittadini sono stati invitati a recarsi presso gli ambulatori dei medici di famiglia entro il 14 marzo per sottoscrivere una petizione indirizzata al Presidente della Regione, Alberto Cirio.
Secondo la FIMMG, la riforma, presentata come una modernizzazione del sistema sanitario, rischia di trasformare i medici di famiglia in lavoratori dipendenti, riducendo la possibilità di instaurare un rapporto di fiducia personalizzato con i pazienti. “Non possiamo permettere che venga smantellato un modello che garantisce assistenza capillare e su misura per ogni cittadino”, afferma il dottor Marino. La riforma viene sostenuta da FdI e da Lega, mentre Forza Italia ha posizioni meno marcate. Di fatto l’idea alla base è chiara: trasformare tutti i medici di famiglia, che oggi sono lavoratori autonomi convenzionati, in dipendenti pubblici del Ssn. Il passaggio riguarderebbe i nuovi medici di base, mentre quelli già in attività avrebbero diritto di opzione, potendo scegliere di restare convenzionati.
In questo modo verrebbe garantito personale alle nuove Case di comunità, gli spazi dedicati alla sanità territoriale che sono previsti dal Pnrr (quasi 1.400 in tutto in Paese entro giugno 2026).
Le nuove strutture, attive dalle 8 alle 20, sarebbero secondo il governo una valida alternativa al Pronto soccorso. Per i pazienti, quindi, le visite non si svolgerebbero più negli studi medici come oggi, ma nelle Case di comunità e non sempre con il proprio medico di fiducia. Da qui la protesta.
Ecco il testo della petizione che si chiede di firmare: “Esprimo profonda preoccupazione per i cambiamenti annunciati dai mezzi di comunicazione per la Medicina Generale. Voglio continuare a poter scegliere il mio Medico di Famiglia, voglio che lo studio del medico sia vicino alla mia casa, voglio che il mio Medico possa dedicarsi alla mia salute con la libertà e la flessibilità di oggi, voglio essere considerato una persona da seguire e non una prestazione da erogare. Se il mio Medico diventerà dipendente che lavora esclusivamente ad ore garantendo turni e non assistenza, perderò il mio punto di riferimento per la salute, perderò il mio diritto di scelta, perderò la sua vicinanza. Non sono disposto a retrocedere sulla possibilità di avere il mio medico di famiglia, unica figura capace di garantirmi assistenza personalizzata grazie a quel rapporto umano che genera fiducia e conoscenza approfondita della mia storia clinica e di quella dei miei familiari. Nessuno tocchi il mio medico di famiglia!”.