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Rifreddo, presentato il progetto “S.t.a.i. in Valle” riservato agli anziani delle valli Varaita e Po

10 marzo 2025 | 13:02
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Rifreddo, presentato il progetto “S.t.a.i. in Valle” riservato agli anziani delle valli Varaita e Po
Rifreddo, presentato il progetto “S.t.a.i. in Valle” riservato agli anziani delle valli Varaita e Po
Rifreddo, presentato il progetto “S.t.a.i. in Valle” riservato agli anziani delle valli Varaita e Po

Ideale prosecuzione di “A.B.C. per Invecchiare bene”, il nuovo progetto è coordinato dal Consorzio Monviso Solidale grazie alle risorse messe a disposizione dal Bando per l’invecchiamento attivo della Regione Piemonte

Si chiama S.T.A.I. in Valle (Spazi Territoriali Anziani Insieme) il nuovo progetto – finanziato dalla Regione Piemonte, coordinato dal Consorzio Monviso Solidale e dedicato alle persone anziane che vivono nelle valli Varaita e Po – presentato ufficialmente nella serata di giovedì 6 marzo negli spazi del Laboratorio del paesaggio montano a Rifreddo.

A illustrarne l’articolazione e le azioni previste da qui alla sua conclusione il 31 dicembre 2025 sono state Cristiana Bertaina e Cristina Paschetta, rispettivamente Responsabile ed Educatrice dell’Area Progetti e Qualità del Consorzio, precedute dai saluti del sindaco di Rifreddo, Elia Giordanino, e di Claudia Abburà, componente del Consiglio di Amministrazione del CMS, che ha portato i saluti dell’Ente consortile a un pubblico perlopiù composto da amministratori pubblici dei due territori vallivi. 

S.T.A.I. in Valle si inserisce sulla scia del precedente progetto A.B.C. per Invecchiare bene (Apprendimento Benessere Comunità), anch’esso finanziato con le risorse messe a disposizione dal Bando per l’invecchiamento attivo della Regione Piemonte.

«Questo progetto non nasce in maniera estemporanea ma è in qualche modo il frutto di una serie di azioni molto positive realizzate negli scorsi anni sui territori delle vallate, che in un primo momento hanno visto come protagoniste le fasce più giovani della popolazione», ha tenuto a sottolineare Cristiana Bertaina. «A fronte degli ottimi risultati di quelle prime esperienze, come Monviso Solidale abbiamo quindi deciso di estendere una simile progettualità – che ha una fondamentale funzione di attivazione sociale – anche a favore di persone più in là negli anni. Ebbene, i significativi feedback ottenuti ci hanno spinto a proseguire ed eccoci giunti a una nuova edizione di un progetto che è pensato specificamente per la popolazione anziana dei territori montani». 

S.T.A.I. in Valle, come del resto i progetti attivati precedentemente, agirà attraverso il coinvolgimento di differenti figure professionali messe a disposizione da Enti che da anni lavorano sui territori delle valli Varaita e Po, in una sinergia che si ritiene capace di agire capillarmente ed efficacemente anche nelle comunità più piccole. 

«Il nome stesso del progetto definisce la necessità di “fare spazio” sul territorio per gli anziani», ha dichiarato l’Educatrice professionale Cristina Paschetta. «Uno spazio che queste persone possono colmare con esperienze di cittadinanza attiva e legate alla propria salute. Spazi da riempire in tanti, non singolarmente, rispondendo così al bisogno di socializzazione per non essere lasciati soli dalla comunità circostante. Proprio grazie ai contatti creatisi con il precedente progetto A.B.C. per Invecchiare bene, gli operatori e le operatrici educative, insieme alle OSS del territorio, hanno instaurato numerose relazioni di fiducia con le persone anziane residenti nei comuni delle valli. Pertanto, in virtù di questo ‘capitale di relazioni’ accumulato nel tempo, con il nuovo progetto sarà più semplice ricontattare le persone già incontrate e pubblicizzare le varie iniziative attraverso la presenza degli educatori nei momenti di mercato settimanale, tramite la distribuzione di locandine nei locali pubblici dei vari paesi e per mezzo del passaparola, che resta una delle migliori modalità di comunicazione nei piccoli centri abitati. Inoltre – ha proseguito Paschetta le assistenti sociali del territorio aiuteranno l’équipe a individuare e a coinvolgere le persone più fragili. Infine, per raggiungere i destinatari si lavorerà in sinergia con i Servizi sanitari e con le attività connesse al Piano della prevenzione che operano già a favore delle stesse fasce di popolazione (infermieri di comunità, attività di promozione dei gruppi di cammino, attività di promozione della salute con le scuole per il lavoro intergenerazionale ecc.)».

Sono tre le azioni previste dal progetto da avviare entro la fine dell’anno: 1) le Animazioni creative di comunità, che si tradurranno in occasioni di gioco comune e nell’organizzazione di laboratori creativi per soddisfare il bisogno di stare insieme, socializzare e tenere lontani i momenti di solitudine; 2) Stiamo tutti bene, attraverso cui porre attenzione alla salute sociale, fisica e mentale delle persone coinvolte: in questo ambito sarà importante l’interazione con le infermiere (grazie alla formula Pillole di salute) così come con la figura della psicologa per specifici laboratori di confronto. Anche la manutenzione dei sentieri del territorio o le giornate di lavoro a favore della collettività coinvolgendo i giovani vanno nella direzione di stimolare il fisico e la mente dei partecipanti; 3) Andiamo in gita!, con l’organizzazione di viaggi in compagnia durante i quali approfondire la conoscenza e far nascere nuove amicizie da curare e alimentare una volta tornati a casa.

Oltre a far conoscere il nuovo progetto nella sua articolazione sui territori in cui andrà ad agire, la serata di ieri ha anche permesso ai presenti di sottolineare alcune delle criticità che le comunità vallive da tempo si trovano ad affrontare quotidianamente. Tra queste, va senza dubbio segnalata quella della mobilità, soprattutto nel caso delle persone più anziane. Molte di loro, infatti, sono impossibilitate a spostarsi autonomamente, e questo significa restare tagliate fuori da attività e occasioni di incontro che vengono organizzate in punti differenti della valle. Il piccolo dibattito innescato da questa constatazione ha però permesso di porre in luce la volontà, da parte dei presenti, di provare a organizzarsi per far fronte all’ostacolo.

S.T.A.I. in Valle potrà contare su una squadra di lavoro composita e per molti versi già affiatata grazie ai precedenti progetti promossi dal Consorzio Monviso Solidale in questo ambito. Alle due educatrici professionali Anna Pegoraro e Martina Paolino, entrambe della cooperativa Caracol, si affiancheranno le operatrici socio-sanitarie Lauretta Ferrua (CMS) e Silvia Di Ceglie (cooperativa Quadrifoglio) e un manager della biodiversità, Federico Bernini (cooperativa di comunità Viso a Viso). A coordinare il progetto saranno Cristiana Bertaina e Cristina Paschetta (CMS).

Gli Enti e le realtà coinvolte nello sviluppo del progetto sono l’Unione Montana Valle Varaita, l’Unione Montana dei Comuni del Monviso, l’ASL CN1, l’Università di Valle, la Pro Loco di Paesana, la Croce Rossa di Melle e l’associazione Giovani di turno.