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Sampeyre riscopre l’arte del merletto a Fuselli con un nuovo corso

14 marzo 2025 | 07:41
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Sampeyre riscopre l’arte del merletto a Fuselli con un nuovo corso

L’arte del merletto a fuselli, detta anche al tombolo, si diffuse in Val Varaita nella  seconda metà del 1600

Venerdì, 21 Marzo, alle ore 20.30, presso il Museo Storico Etnografico di Sampeyre si terrà la presentazione del corso di “Merletto a Fuselli delle Valli Occitane” organizzato dall’Associazione “Pouiéntes d’Oc” (merletti occitani) di Cuneo e Sampeyre, che oltre a documentare e studiare il merletto a fuselli dellaMuseo Storico Etnografico di Sampeyre, ne insegna la tecnica di esecuzione da quasi quarant’anni. Il suo scopo, infatti, è quello di conservare con fedeltà alla tradizione questo saper fare particolare che ha una storia secolare.  Il corso è aperto a tutti.

La tecnica di base si apprende con l’esecuzione di otto modelli di difficoltà crescente, in 10 lezioni tra fine marzo, aprile, maggio e ottobre e un po’ di esercizi a casa. L’associazione può prestare tombolo e fuselli a chi ne sia sprovvisto. Successivamente l’allievo può entrare a far parte dell’associazione e continuare l’apprendimento di punti e passaggi tecnici particolari, oltre ad eseguire merletti sempre più importanti. L’arte del merletto a fuselli, detta anche al tombolo, si diffuse in Val Varaita nella  seconda metà del 1600, quando l’escartoun di Casteldelfino apparteneva alla Francia. Era l’epoca in cui Colbert, ministro del re Luigi XIV, promuoveva in Francia la produzione di beni di lusso (arazzi, merletti, ceramiche, specchi).

Questo merletto si utilizzava principalmente per ornare le cuffie femminili, mentre attualmente si usa nell’arredamento e nell’abbigliamento. Nell’ambito della grande varietà dei merletti a fuselli europei, quello della Val Varaita ha caratteristiche particolari: nella rete di fondo, costituita da buchi esagonali disposti in strisce, si eseguono motivi floreali o geometrici. Questa tecnica è denominata “point de Paris”.    Per il merletto più stretto bastano dieci fuselli, mentre per quelli più complessi sono necessari molti fuselli, anche più di duecento. In Val Varaita, probabilmente nell’800, venne elaborato un modo particolare per eseguire le puntine laterali. Quasi sicuramente di origine fiamminga, il “point de Paris” si diffuse a Chantilly (dove presto fu abbandonato), in Normandia, in Savoia, in Svizzera, nelle Alpi Occidentali e in Abruzzo.