Tra i 16 ricercatori che controbattono a Coldiretti anche il revellese Fino, docente a Pollenzo

21 marzo 2025 | 07:35
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Tra i 16 ricercatori che controbattono a Coldiretti anche il revellese Fino, docente a Pollenzo
Carne coltivata - foto da Wikipedia

La presa di posizione dell’associazione agricola sulla carne coltivata sarebbe contraddittoria e tesa ad indebolire la reputazione della comunità scientifica presso la cittadinanza?

Tra le istanze principali della manifestazione Coldiretti di mercoledi 19 marzo a Parma, una delle più “forti” è parsa essere quella attraverso la quale l’associazione di categoria, “assediando” l’EFSA – l’autorità eruopea per la sicurezza alimentare – ha ideologicamente richiesto che la carne coltivata venga regolamentata alla stregua di un farmaco, anzichè come alimento.

E su ciò che pare essere uno dei cibi che potrà, nel prossimo futuro, dare risposte potenzialmente soddisfacenti alla denutrizione e al sovrappopolamento del pianeta, non si è fatta attendere la reazione di un nutrito gruppo di ricercatori del settore, molti dei quali attivi presso l’Università e il Politecnico di Torino.

Nel gruppo anche un docente di diritto europeo di Revello, che lavora da alcuni anni presso l’Università di Pollenzo, il professor Michele Antonio Fino, intervistato ieri sul tema dal collega di Altreconomia Luca Martinelli.

A beneficio dei lettori riportiamo qui l’integrale del documento condiviso dai ricercatori:

La manifestazione di Coldiretti a Parma, davanti alla sede dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), con la richiesta di regolamentare la carne coltivata come un farmaco anziché come un alimento rappresenta un tentativo preoccupante di delegittimare il lavoro della comunità scientifica indipendente e il quadro normativo europeo sui nuovi alimenti, tra i più rigorosi al mondo.

Dimenticando che EFSA è già un ente tecnico e indipendente, Coldiretti invoca “più scienza libera e indipendente” e sostiene la necessità di studi clinici e preclinici per la carne coltivata, come avviene per i farmaci. Questa richiesta fa eco alle conclusioni di un Tavolo tecnico interministeriale dei Ministeri di Salute e Agricoltura, dove però dettagli sui metodi adottati, le argomentazioni e gli studi a sostegno di tale necessità, non risultano inclusi nel documento ufficiale.

Alla luce della letteratura scientifica esistente e delle ricerche che abbiamo già condotto, sentiamo di poter affermare che il quadro regolatorio attuale non presenta delle criticità e che la richiesta di studi clinici e preclinici non ha alcuna base scientifica. Farmaci e alimenti seguono processi di approvazione distinti perché rispondono a esigenze radicalmente diverse. Paradossalmente, la regolamentazione alimentare è improntata a maggiore sicurezza. Basti pensare che un farmaco può essere autorizzato anche in presenza di effetti collaterali noti, mentre EFSA può approvare solo in assenza di rischi per la salute.

Come ricercatrici e ricercatori impegnati nello studio della carne coltivata in Italia e in Europa, chiediamo che il lavoro della comunità scientifica e delle istituzioni competenti venga riconosciuto e tutelato. Desideriamo contribuire al dibattito anche nel nostro Paese, e pertanto chiediamo ai Ministri Lollobrigida e Schillaci la possibilità di partecipare al confronto. L’interesse comune è garantire la possibilità di lavorare affinché le decisioni e le valutazioni istituzionali a tutela della popolazione si basino sempre e solo sulle più solide evidenze scientifiche.

Alessandro Bertero, Professore Associato in Biologia Applicata, Università di Torino

Diana Massai, Professoressa Associata in Bioingegneria, Politecnico di Torino

Daniele Marchisio, Professore Ordinario in Ingegneria Chimica, Politecnico di Torino

Laura Cavallarin, Dirigente di Ricerca, Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari, CNR

Nike Schiavo, Presidente di Agricoltura Cellulare Italia APS

Stefano A.M. Biressi, Professore Associato di Biologia Molecolare, Università di Trento

Luca Lo Sapio, Professore Associato di Filosofia morale, Università di Torino

Bruna Anzà, Dottoranda in Ingegneria Chimica, Politecnico di Torino

Stefano Lattanzi, CEO della Bruno Cell Srl

Cesare Gargioli, Professore Associato in Biologia Applicata, Università di Roma Tor Vergata

Simona Stano, Professoressa Associata di Semiotica, Università di Torino

Luciano Conti, Professore Associato in Biologia Applicata, Università di Trento

Barbara Loera, Professoressa Associata di Psicometria, Università di Torino

Francesca Tiziana Cannizzo, Professoressa Ordinaria di Patologia generale, Università di Torino

Bartolomeo Biolatti, Professore Ordinario di Patologia generale e anatomia patologica veterinaria

Michele Antonio Fino, Professore Ordinario di Diritto Romano e Fondamenti del Diritto Europeo, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo