Variante di Demonte: Interrogazione regionale si trasforma in un ‘Telefono Senza Fili'”

28 marzo 2025 | 12:17
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Giulia Marro cita il film "Amici miei" con la celebre scena della "supercazzola"

La consigliera Marro presenta un’interrogazione sulla Variante di Demonte e l’impatto del traffico pesante, ma la risposta della Giunta Regionale, secondo Cuneo Possibile, sembra aver perso il focus originale, trasformandosi in un esempio di “telefono senza fili”.

Cuneo – Un’interrogazione regionale sulla Variante di Demonte si è trasformata, secondo il comitato Cuneo Possibile, in un esempio di “telefono senza fili”, un gioco in cui il messaggio originale si deforma passando di persona in persona.
La consigliera Giulia Marro aveva presentato un’interrogazione a risposta immediata al Consiglio Regionale del Piemonte per sapere “se e quali azioni la Giunta intenda porre in essere, nell’ambito delle competenze regionali in materia di trasporti e ambiente, per ottenere dati in merito al traffico medio giornaliero di mezzi pesanti generato da Fonti di Vinadio lungo la SS21 della Valle Stura, anche in correlazione al totale del traffico pesante transitante”. In sostanza, si chiedeva di indagare sull’incidenza dell’azienda Fonti di Vinadio (Acqua Sant’Anna) sul traffico pesante nella Valle Stura, in relazione al progetto della Variante di Demonte.
Tuttavia, secondo Cuneo Possibile, la domanda originale ha subito delle “deformazioni” nei corridoi del Consiglio Regionale. “Quello che è successo, è che nei corridoi del Consiglio Regionale la nostra domanda, passando da orecchio a orecchio, e da scrivania a scrivania, con un paio di ‘sbianchettamenti’ decisivi ha perso il riferimento a Fonti di Vinadio”, afferma il comitato. La risposta fornita dalla Giunta si sarebbe concentrata esclusivamente sui dati complessivi del traffico nella valle, mancando di rispondere al quesito specifico sull’impatto di Fonti di Vinadio.
“È come chiedere ‘che ora è’ e ottenere come risposta ‘nuvoloso con possibili precipitazioni'”, commenta Giulia Marro, citando il film “Amici miei” con la celebre scena della “supercazzola”.