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Acqua in provincia di Cuneo: la proposta di partnership pubblico-privata di Egea Acque

4 aprile 2025 | 09:18
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Acqua in provincia di Cuneo: la proposta di partnership pubblico-privata di Egea Acque
Acquedotti cuneesi

La proposta di Egea Acque per una gestione pubblico-privata del servizio idrico nella provincia di Cuneo mira a superare l’attuale impasse con Cogesi, evitando un esborso di 70 milioni di euro e garantendo investimenti per 300 milioni di euro in cinque anni. 

Cuneo. Negli ultimi mesi, la gestione del servizio idrico nella provincia di Cuneo è stata al centro di un bivio. La situazione attuale vede il consorzio pubblico Cogesi, che nel 2019 ha sottoscritto una convenzione con l’Ato/4 (Autorità di ambito cuneese) per subentrare nella gestione dell’acqua, in una posizione di stallo. Infatti, il passaggio effettivo della gestione è vincolato al pagamento di circa 70 milioni di euro a Egea Acque, che detiene ancora una quota significativa nel servizio.

Per superare questa impasse, Egea Acque, parte del gruppo Iren, ha avanzato la proposta di creare una società mista pubblico-privata. Secondo il piano, il pubblico manterrebbe il controllo con una quota fino al 70%, mentre il restante sarebbe affidato a un partner industriale, selezionato tramite gara. Questo modello consentirebbe di sbloccare risorse per investimenti stimati in circa 300 milioni di euro nei prossimi cinque anni.

La proposta prevede che Cogesi (che adesso è composta da ACDA SpA, ALAC SpA, CALSO SpA, Infernotto Acqua Srl, Mondo Acqua SpA, SISI Srl) diventi una società mista, affidando al socio operativo industriale la realizzazione degli investimenti, mentre il consorzio manterrebbe un ruolo di indirizzo. Alcuni servizi trasversali, come la fatturazione, potrebbero essere gestiti dal partner privato, garantendo maggiore efficienza nella gestione.

I vantaggi del progetto, secondo i proponenti,  sarebbero molteplici: si eviterebbe il pagamento dei 70 milioni di euro a Egea Acque, si sbloccherebbero gli investimenti necessari per il miglioramento del servizio idrico e si potrebbe contare sull’esperienza di un partner industriale solido. Tuttavia, ci sono anche criticità da affrontare. Da un lato, bisogna considerare le resistenze ideologiche di chi vorrebbe mantenere il servizio completamente pubblico; dall’altro, la creazione di una società mista comporta complessità tecniche e gestionali, oltre alla necessità di un confronto con Ato/4 e Cogesi per valutare la fattibilità dell’operazione.

Intanto, la Provincia di Cuneo ha diffuso ieri una nota ufficiale in cui si comunica che l’Assemblea Provinciale dei Sindaci, con delibera del 19 dicembre scorso, ha chiesto alle società pubbliche coinvolte di individuare un percorso per il “versamento del valore residuo al gestore privato uscente entro il 31 marzo 2025”. Cogesi ha deliberato in merito e il Presidente della Provincia ha informato i sindaci del cuneese. Il contenuto della delibera sarà discusso nella prossima Assemblea Provinciale dei Sindaci, in programma il 5 maggio.

Parallelamente, le società pubbliche hanno avviato un confronto per approfondire i contenuti della proposta avanzata da Egea Acque, già pubblicata su diversi organi di stampa. La nota della Provincia sottolinea che l’ente “non ha competenze specifiche nella gestione del servizio idrico integrato e che le decisioni dell’Assemblea Provinciale dei Sindaci hanno carattere di indirizzo politico”.

Il futuro della gestione idrica nella provincia di Cuneo resta dunque un tema aperto. Nei prossimi mesi si capirà se prevarrà la strada del pubblico puro o se verrà accolta la proposta di una gestione mista, con il contributo di un partner industriale per garantire investimenti e sviluppo del servizio.