Anaao Assomed: “Nessun aumento della spesa per il personale, ignorata la legge”
6 aprile 2025 | 14:40

Corridoio ospedaliero (foto di repertorio)
Secondo il sindacato dei medici, la carenza di operatori è una delle cause principali delle liste d’attesa, del sovraffollamento nei Pronto Soccorso e del crescente disagio tra i professionisti della sanità, che in molti casi scelgono di lasciare il sistema pubblico.
Torino. Nessun aumento per la spesa del personale sanitario piemontese nel 2025, nonostante quanto previsto dalla normativa nazionale. È questa la denuncia che arriva dal sindacato medico ANAAO Assomed Piemonte, che punta il dito contro la decisione della Regione di mantenere invariato il tetto di spesa per il personale rispetto al 2024.
Con la Delibera di Giunta Regionale n. 33-538 del 16 dicembre 2024, la Regione ha optato per una “scelta prudenziale”, rinviando eventuali incrementi in attesa del riparto definitivo del Fondo Sanitario Regionale. Una scelta che però, secondo il sindacato, contrasta apertamente con quanto stabilito dall’art. 5 del Decreto Legge 73/2024, che autorizza un aumento della spesa per il personale pari al 10% dell’incremento del fondo stesso, con una possibilità di crescita fino al 15%.
“Non si tratta solo di una questione contabile – afferma Chiara Rivetti, Segretaria Regionale Anaao – ma di una precisa scelta politica che avrà conseguenze dirette sui servizi e sulla qualità delle cure. Senza nuove assunzioni, si continuerà a lavorare sotto organico, con ricadute drammatiche per pazienti e operatori”.
Il sindacato sottolinea come, in molti ospedali della regione, manchino medici, infermieri e tecnici, e che garantire unicamente il turnover non sia sufficiente a far fronte alle carenze strutturali del sistema. “Le re-internalizzazioni possono aiutare, ma non bastano – aggiunge Rivetti – e non devono diventare un alibi per non investire sul personale”.
Secondo Anaao, la carenza di operatori è una delle cause principali delle liste d’attesa, del sovraffollamento nei Pronto Soccorso e del crescente disagio tra i professionisti della sanità, che in molti casi scelgono di lasciare il sistema pubblico.
Il sindacato chiede quindi alla Regione di esercitare appieno i margini previsti dalla legge, applicando fin da subito l’incremento del 10% e attivandosi per ottenere anche l’aumento aggiuntivo del 5%.
“Il riparto del Fondo Sanitario 2024 è stato pubblicato il 31 gennaio 2025 – conclude Rivetti – e ora non ci sono più alibi. Investire nel personale significa migliorare la qualità delle cure, ridurre le attese e garantire dignità a chi lavora e a chi si cura”.