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Banche: Intesa Sanpaolo risponde a UNCEM (che replica) sulle chiusure delle filiali

13 aprile 2025 | 17:39
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Banche: Intesa Sanpaolo risponde a UNCEM (che replica) sulle chiusure delle filiali
Uno sportello Intesa Sanpaolo

In una lettera indirizzata al presidente Marco Bussone, l’istituto bancario conferma il piano di accorpamenti. Uncem replica con una manifestazione a Bologna

Intesa Sanpaolo ha risposto ufficialmente alla lettera inviata l’11 marzo da UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), a firma del presidente Marco Bussone, che sollevava preoccupazioni per il progressivo accorpamento delle filiali bancarie nei piccoli Comuni e nelle aree montane.

Nella risposta, firmata dai responsabili del settore Reclami e Qualità della banca, l’istituto conferma che la razionalizzazione della rete territoriale rientra nel più ampio Piano di Impresa 2022-2025. Questo processo prevede la chiusura o l’accorpamento di alcune filiali, ma anche nuovi investimenti sia nelle strutture rimaste sia nei servizi digitali.

“Stiamo ultimando il percorso di trasformazione della nostra presenza sui territori”, scrive Intesa Sanpaolo, sottolineando che il nuovo modello di servizio è “multicanale”, con strumenti che affiancano la filiale tradizionale: sportelli automatici, filiale digitale con oltre 2.300 gestori attivi tutti i giorni, servizi online e l’ampio circuito Mooney con circa 40.000 punti operativi in tutta Italia.

Secondo la banca, oggi il 96% delle operazioni transazionali può essere svolto autonomamente dai clienti attraverso canali digitali. Tuttavia, l’istituto assicura di mantenere il dialogo con i Comuni e, laddove possibile, valutare il mantenimento degli sportelli automatici, accompagnati da “attività di caring specifiche”.

“La trasformazione – si legge nella lettera – è pensata per migliorare la consulenza e i servizi ai clienti, nonostante i cambiamenti imposti anche dal contesto evolutivo del sistema bancario nel suo complesso.”

UNCEM, da tempo in prima linea per difendere i servizi essenziali nei piccoli comuni, ha più volte denunciato il rischio di isolamento per i cittadini delle aree interne e montane, specialmente anziani o persone meno digitalizzate, che faticano ad accedere ai servizi bancari.

La risposta della banca, pur riconoscendo le criticità, rivendica una visione di modernizzazione orientata a una banca sempre più digitale. Resta da capire se e come questa visione potrà davvero conciliarsi con le esigenze di prossimità e accessibilità nei territori meno urbanizzati.

Intanto il Presidente Nazionale UNCEM Marco Bussone risponde: “Non ci fermano le prese in giro, o le risposte nelle quali aprendo le braccia, con un sorriso tra le righe delle lettere, ci dicono che ‘chiudiamo, ma l’home banking è sempre possibile’. In tempi di speculazione finanziaria, aggiotaggi e quant’altro, manco siamo stupiti. Però arrabbiati si. E noi non prendiamo in giro chi sta sui territori. Scenderemo ancora in piazza. Lunedì 14 aprile alle 11 a Bologna. Dopo Frontone, piazza Minghetti a Bologna. Contro le chiusure delle filiali di Monghidoro e Pian del Voglio. Chi sbatte la porta in faccia ai Sindaci e alle comunità locali, ha sempre torto. Le banche con otto miliardi di utili l’anno non si commentano. Sono vergognose. Ancor più quando sbeffeggiano chi lavora per e sui territori. Le lettere firmate dall’Ufficio reclami, trasmesse a Uncem e a pezzi dello Stato sui territori, le rispediamo al mittente. E se anche non fermeremo le chiusure, le prese in giro e le pacche sulle spalle a constatare che secondo loro ‘stiamo perdendo tempo’, meritano una pernacchia. E forse altro”.