martedì 1° aprile

Il Buongiorno di Cuneo24

1 aprile 2025 | 07:04
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Il Buongiorno di Cuneo24

Cent’anni fa, nel 1925, in funzione a Milano il primo semaforo italiano

Cuneo. Il sole è sorto alle 7:07 e tramonta alle 20:00. Durata del giorno dodici ore e cinquantatre minuti.

Santi del giorno
Sant’Ugo di Grenoble, vescovo.
San Celso (Cellach) di Armagh, vescovo.
Sant’Agape, martire.

Avvenimenti
1748 – L’antica città di Pompei torna alla luce grazie agli scavi archeologici decisi da Carlo di Borbone.
1918 – I Royal Flying Corps si fondono con il Royal Naval Air Service e formano la Royal Air Force (RAF).
1925 – In funzione a Milano il primo semaforo italiano. Undici anni dopo il primo semaforo elettrico della storia, comparve a Milano una colonnina con tre luci, rosso-giallo-verde, ancora sconosciuta in Italia. Installato all’incrocio tra piazza del Duomo, via Orefici e via Torino, il primo semaforo italiano venne accolto con evidente scetticismo dai milanesi, al punto che i più misero in dubbio che avrebbe avuto lunga durata. Una previsione che fa sorridere considerando i 720 impianti semaforici (cui corrispondono oltre tremila lanterne) che oggi scandiscono la quotidianità del capoluogo lombardo. Se il primo impianto elettrico entrò in funzione a Cleveland, nel 1914, il più antico esempio di semaforo fu installato a Londra nel 1868: si trattava di un’asta collegata a un palo e azionata a mano, che se in posizione perpendicolare indicava il segnale di “STOP”.
1965 – Nasce la rivista Linus. Con la rivista “Linus” il mondo dei balloon, fino a quel momento rivolto in gran parte ai più piccoli, acquisì sempre più le caratteristiche di letteratura per adulti. All’inizio degli anni Sessanta il fumetto italiano trovò nella città di Milano una straordinaria fucina di nuovi personaggi, su tutti Diabolik, il celebre ladro in calzamaglia disegnato dalle sorelle Giussani nel 1962. Tre anni dopo l’editore Giovanni Gandini, ammaliato dalla serie Peanuts che in America spopolava dal decennio precedente, decise di lanciarla nel contesto italiano, pubblicandola sulla rivista Linus, apparsa per la prima volta in edicola il 1° aprile del 1965. Intitolato al personaggio simbolo della striscia di Charles Monroe Schulz, il periodico si distinse subito per le forme raffinate del linguaggio e dei disegni, più vicini a un taglio letterario, come testimoniavano le collaborazioni di insigni scrittori quali Umberto Eco ed Elio Vittorini. Da Corto Maltese ai Fantastici Quattro, numerosi fumetti europei e americani trovarono spazio su Linus, accanto alle vignette satiriche di grandi firme come Altan, Jacovitti e Vauro.

NatiSimona Ventura – È la Simona nazionale della televisione italiana, amata e chiacchierata ma senza dubbio una delle presentatrici più popolari di sempre del piccolo schermo. Nata a Bentivoglio, in provincia di Bologna, lo sport è il suo primo amore, che la spinge a iscriversi all’ISEF di Torino e a prendere parte a gare di sci. Il fascino non le manca e con esso conquista la fascia di Miss Muretto ad Alassio nel 1986, giungendo quarta due anni dopo al concorso “Miss Universo”, come rappresentante dell’Italia. Il battesimo televisivo avviene come concorrente ma come professionista compare a 23 anni accanto a Magalli, nel ruolo di valletta, nel programma “Domani sposi” su RAI Uno. L’antica passione per lo sport le apre le porte del giornalismo sportivo, approdando a Telemontecarlo (oggi LA7), dove segue i Mondiali di calcio del 1990 e gli Europei del ’92. Dopo aver condotto “Domenica In” insieme a Pippo Baudo, nel 1993 passa a Mediaset, dove la sua popolarità decolla definitivamente grazie a programmi cult quali Mai dire gol, Scherzi a parte, Festivalbar e soprattutto Le iene. Il Terzo millennio saluta il ritorno in RAI, sul secondo canale, e la piena consacrazione con la conduzione di Quelli che… il calcio (2001-2011) e del reality show L’isola dei famosi (2003-2011), il cui successo la proietta sul palco dell’Ariston nel 2004. Vincitrice di quattro Telegatti e tre Premi TV come “personaggio femminile dell’anno”, nel 2011 lascia la TV pubblica (tra mille polemiche e controversie) e sbarca sul satellite con Sky, per cui figura come giurata nel talent show X Factor e conduce “Cielo che gol!”, chiuso per gli scarsi ascolti. Tra le performance sul grande schermo, si ricordano in particolare quelle nelle commedie “Fratelli coltelli” e “La fidanzata di papà”. Nel settembre 2019 torna su Rai 2 per condurre il programma La domenica Ventura, diventato Settimana Ventura dal mese di novembre. Per la revisione dei programmi Rai, a causa dei provvedimenti di contrasto alla diffusione del Covid 19, viene sospeso nel mese di marzo 2020. Dal 31 marzo 2021 conduce il programma Game of Games – Gioco Loco, in onda per 6 puntate su Rai 2. Nel 2023 è tra i concorrenti delle trasmissioni Rai Il cantante mascherato e Ballando con le stelle. Dal 2022 è ospite fisso nella trasmissione Che tempo che fa prima su Rai 3 e poi sul Nove. Festeggia 60 anni.
Arrigo Sacchi – Nato a Fusignano (in provincia di Ravenna) è un ex allenatore di calcio. Dal 2010 al 2014 è il coordinatore tecnico delle Nazionali Under 21 e Under 16, ma la maggior parte degli sportivi lo ricorda per essere stato il commissario tecnico della Nazionale italiana vice Campione del mondo nel 1994. I suoi esordi lo vedono indossare la maglia di difensore in squadre dilettantistiche. Solo nel 1977 passa in panchina ad allenare squadre come Fusignano, Alfosine e Bellaria. Nel 1982 con il Cesena vince lo scudetto Primavera. Dopo numerose esperienze che lo vedono impegnato a dirigere il Rimini nel campionato di Serie C1, le giovanili della Fiorentina, il Parma, col quale riconquista la Serie B, sale alla ribalta delle cronache calcistiche eliminando il Milan dalla “Coppa Italia” nella stagione 1986-87. Impresa che gli vale l’ingaggio come allenatore dello stesso Milan.
Arrigo Sacchi, in questi anni, sperimenta il rivoluzionario metodo del 4-4-2, un modulo che dà importanza ai movimenti difensivi e nel quale i giocatori giocano sia in fase difensiva che offensiva. Con il Milan, conquista lo scudetto nel campionato 1987/88, arriva terzo in quello del 1988/89 e secondo nel campionato 1989/90 e 1990/91. Vince poi la “Supercoppa Italiana” nel 1989, due “Coppe dei Campioni” nelle stagioni 1988/89 e 1989/90 e, infine, due “Coppe Intercontinentali” e due “Supercoppe Europee” nel 1989 e 1990. Dopo la parentesi con la Nazionale, che perde la finale americana ai rigori contro il Brasile, torna a sedersi su una panchina di un club, prima del Milan, poi dell’Atletico Madrid e infine del Parma. Successivamente, per sopraggiunti problemi di salute, abbandona la panchina per diventare direttore tecnico prima dello stesso Parma e poi del Real Madrid. È ancora noto al grande pubblico degli appassionati di calcio come opinionista televisivo sulla piattaforma digitale a pagamento. Compie 79 anni.

Eventi sportivi
1966 – Milano campione d’Europa nel basket. La nona edizione della Coppa dei Campioni di pallacanestro maschile è la prima vinta da una squadra italiana. Il primo aprile del 1966, nel PalaDozza di Bologna, la Pallacanestro Olimpia Milano batte per 77 a 72 i cecoslovacchi dello Slavia Praga, conquistando il titolo di club Campione d’Europa. Questo risultato sarà nuovamente raggiunto dalla gloriosa società meneghina solo nel 1987 e nel 1988, battendo in entrambe le occasioni il Maccabi di Tel Aviv.

Proverbio / Citazione
Trenta giorni a novembre, con april, giugno e settembre, di 28 ce n’è uno, tutti gli altri ne han trentuno.
“Un allenatore cambia molto o perché è scemo o perché è insoddisfatto.” Arrigo Sacchi