sabato 5 aprile

Il Buongiorno di Cuneo24

5 aprile 2025 | 08:09
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Il Buongiorno di Cuneo24

Nel 1923 esce il primo numero del giornale Il Popolo

Cuneo. Il sole è sorto alle 6:59 e tramonta alle 20:06. Durata del giorno tredici ore e sette minuti.

Santi del giorno
San Vincenzo Ferrer, sacerdote, è il protettore dei predicatori.
San Geraldo, abate di Saint-Sauve.
Santa Ferbuta, martire.

Avvenimenti
1853 – Annibale de Gasparis, astronomo e matematico italiano, scopre l’asteroide 24 Themis.
1923 – Esce il primo numero del giornale Il Popolo, allineato sulle idee di Don Luigi Sturzo: a causa delle posizioni antifasciste, la pubblicazione sarà interrotta il 19 novembre 1925 e riprenderà solo nel 1943.
1930 – Mahatma Gandhi conclude la Marcia del sale iniziata il 12 marzo.
1998 – Inaugurato il ponte sospeso più lungo del mondo. Una sfida contro le forze della natura e un nuovo corso dato all’ingegneria delle costruzioni. Con il Ponte di Akashi Kaikyō il Giappone creò uno snodo di collegamento cruciale per le quattro principali isole dell’arcipelago, ottenendo con esso un primato mondiale, tuttora imbattuto. I primi significativi esempi di ponti sospesi si ebbero a partire dal XIX secolo, con gli Stati Uniti nel ruolo di pionieri. Nel 1883 venne realizzato il Ponte di Brooklyn, prima grande struttura in acciaio e al momento della sua inaugurazione il ponte sospeso più lungo al mondo. Primato che gli USA conservarono per lungo tempo con i successivi Golden Gate Bridge (1937) e il Ponte di Verrazzano (1964), scalzati nel 1981 dall’inglese Humber Bridge. I collegamenti interni tra le principali isole dell’arcipelago nipponico rappresentarono una priorità nei governi degli anni del boom economico (1953-1972). Nel caso dello stretto di Akashi, che divide l’isola di Honshū (la più grande del Giappone, che comprende la capitale Tokyo) dall’isola di Awaji (formata da piccoli villaggi di pescatori), si profilò una vera e propria emergenza dopo il tragico incidente dell’11 maggio 1955: la collisione di due traghetti, per via della fitta nebbia, provocò la morte di 168 persone, tra cui decine di bambini in gita scolastica. L’episodio indignò l’opinione pubblica che richiese a gran voce la costruzione di un ponte. Un obiettivo impossibile per la tecnologia di allora, che richiese circa trent’anni di ricerche per arrivare a un’opera fattibile. Verso la fine degli anni Ottanta le premesse c’erano tutte per passare dalla teoria alla pratica ma restavano forti ostacoli legati alle caratteristiche climatiche e geologiche dell’area. Oltre ad essere denominato la “cintura dei tifoni”, con venti che raggiungono i 290 km/h, lo stretto di Akashi è ad alto rischio sismico. Come se non bastasse, l’intenso traffico marittimo (circa mille navi al giorno) imponeva una soluzione che non limitasse lo spazio di navigazione. Per gli ingegneri del Sol levante si presentava una sfida senza precedenti nella storia delle costruzioni: tenere in piedi una struttura lunga circa 4 km e realizzarla nella maniera più resistente e leggera possibile. Il vero banco di prova venne superato con la realizzazione delle fondamenta, resa complicata dal fondale profondo e instabile del tratto marino. L’ostacolo fu aggirato posizionando sul fondale due anelli d’acciaio, destinati a fare da base ai cilindri che dovevano reggere il ponte. L’operazione spettacolare, seguita con il fiato sospeso dai progettisti, andò secondo i piani, partendo da un ristrettissimo margine d’errore di 2 centimetri. Dopo dieci anni di lavori, che impegnarono 2 milioni di operai, il Ponte di Akashi Kaikyō venne inaugurato ufficialmente il 5 aprile del 1998. In quel frangente, si accertò il raggiungimento di tre primati mondiali nella storia dei ponti sospesi: il più lungo con 3.911 metri di lunghezza; il più alto grazie ai 280 m di altezza; il più costoso per via dei 4,3 miliardi di dollari investiti nella sua realizzazione. Vanto dell’ingegneria giapponese, con le sue sei corsie stradali (tre per ogni senso di marcia) rappresenta oggi una cruciale via di comunicazione con il centro economico del Paese, favorendo nello stesso tempo l’economia turistica dell’isola di Awaji.

Nati in questo giorno
Nino La Rocca – Nato a Port-Étienne (Mauritania), è un ex pugile nella categoria Pesi Welter, italiano dal 1983. Il suo vero nome è Cheid Tijani Sidibe, il padre è un paracadutista maliano dell’Esercito coloniale francese e la madre è siciliana (Nunzia La Rocca di Resuttano, in provincia di Caltanissetta). Ha detenuto, dal 15 aprile al 30 dicembre 1989, il titolo europeo dei Pesi Welter. Gli 80 incontri della sua carriera li ha conclusi con 74 vittorie (di cui 54 per KO) e 6 sconfitte. Compie 66 anni.
Spencer Tracy (1900/1967) – Dagli anni Trenta ai Sessanta è stato il migliore attore in circolazione. Per lui parlano gli oltre sessanta film interpretati, alcuni di essi “pietre miliari” del cinema, e il record di nomination all’Oscar come “miglior attore protagonista” (condiviso con Laurence Olivier). Nato a Milwaukee, nel Wisconsin, dopo una breve esperienza nella Marina, frequentò l'”Academy of Dramatic Arts” di New York. La sua carriera artistica, inizialmente, lo vide recitare sui palcoscenici di teatri minori, finché non arrivò a Broadway e fu notato dal regista John Ford, che gli propose un contratto con la 20th Century Fox. Nel giro di cinque anni girò più di trentacinque film, ma il successo sia di pubblico che di critica arrivò nel 1936 quando, al fianco di Clark Gable, interpretò “San Francisco” di Woodbridge Strong Van Dyke. Verso la fine degli anni Trenta raggiunse la consacrazione con “Capitani coraggiosi” e “La città dei ragazzi”, conquistando per due anni di seguito l’Oscar come “miglior attore protagonista”. Tra i film interpretati in seguito, vanno ricordati “Il dottor Jekyll e Mr. Hyde”, “Il padre della sposa”, “Il vecchio e il mare” e “Vincitori e vinti”. Ebbe il tempo di completare le scene dell’ultimo capolavoro, Indovina chi viene a cena? (premiato con dieci nomination agli Oscar) accanto all’amata Katharine Hepburn, prima che un infarto lo stroncasse, il 10 giugno del 1967.

Eventi sportivi
1908 – L’esordio della Nazionale di calcio tedesca. I primi anni del XX secolo sono quelli iniziali per il calcio, che nel giro di pochi decenni si diffonde in tutto il mondo, diventando un fenomeno in grado di coinvolgere milioni di persone ed ingenti risorse finanziarie. Le Nazionali di calcio sono addirittura collante di identità territoriale ed è quindi un evento la prima partita della Germania, che il 5 aprile 1908 scende in campo a Basilea per affrontare la Svizzera. La sconfitta per 3 a 5 non impedisce l’avvio di una storia calcistica di altissimo livello. I tedeschi, infatti, vincono quattro Mondiali (1954, 1974, 1990 e 2014) in diciotto partecipazioni e tre Europei (1972, 1980 e 1996) su undici complessivi. Memorabili le partite contro l’Italia, prima fra tutte la partita del secolo, semifinale dei Mondiali 1970, giocata a Città del Messico il 17 giugno 1970 e terminata 4 a 3 per gli azzurri. Il titolo continentale del 1996 e quello mondiale del 2014 sono gli unici conquistati dalla Germania unita, dopo la caduta del muro di Berlino.

Proverbio/Citazione
D’aprile ogni goccia un barile.
“La recitazione non è poi così importante nell’ordine generale delle cose. L’idraulica invece lo è” Spencer Tracy

Avvenimenti
1648 – Fine della Repubblica napoletana.
1803 – Vienna: prima esecuzione della seconda sinfonia di Ludwig van Beethoven, composta fra il 1800 e il 1802
1817 – Il barone Karl Friederich Drais von Sauerbronn presenta pubblicamente la draisina, considerata la prima bicicletta.
1895 – Oscar Wilde viene condannato al carcere per omosessualità dichiarata.

Nati in questo giorno
Fabrizio Pescatori – Nato a Lido di Venezia, è un ex nuotatore. Nelle categorie giovanili comincia gareggiando nello stile libero e nel delfino. Nel 1995 entra nella squadra di nuoto del Centro Sportivo dei Carabinieri e passa al nuoto di fondo, conquistando subito il titolo italiano nei 10 km di fondo. Nel 1998 a Perth (in Australia) vince, con Valeria Casprini e Claudio Gargaro, la gara dei 25 km a squadre dei Mondiali di nuoto di fondo. Nel settembre 2016, agli Europei in Croazia, arriva primo nella gara di cinque chilometri Master 40, in acque libere. Compie 51 anni.
Gregory Peck (1916/2003) – Tra i divi assoluti di Hollywood, è stato uno degli attori di maggior fascino nella storia del cinema mondiale. Nato a La Jolla, nella California meridionale, e scomparso a Los Angeles nel giugno 2003, Eldred Gregory Peck da giovane abbandonò gli studi universitari per dedicarsi alla carriera cinematografica. A 28 anni ottenne il primo contratto, nel film “Tamara, figlia della steppa” del 1944, e al secondo film, Le chiavi del paradiso, era già popolare grazie alla prima nomination agli Oscar. A farne una star fu il regista Alfred Hitchcock che in Io ti salverò (1945) lo affiancò alla bellissima Ingrid Bergman, creando una delle coppie più riuscite del grande schermo. In questo periodo lavorò con i registi più in voga, sfiorando per tre volte l’ambita statuetta con “Il cucciolo”, “Barriera invisibile” e “Cielo di fuoco”. Entrò nel mito la sua interpretazione dello squattrinato giornalista che, tra le strade di Roma, s’innamora di una giovane principessa, interpretata da Audrey Hepburn, in Vacanze romane (1953) di William Wyler. Dieci anni più tardi vinse l’Oscar come “migliore attore protagonista”, per il film Il buio oltre la siepe. Seguirono poi pellicole poco fortunate, prima che l’attore decidesse di dedicarsi a miniserie e ad alcuni film per la TV. L’ultima sua perla è del 1991: “Cape Fear – Il promontorio della paura”, rifacimento di Martin Scorsese dell’omonimo film nel quale l’attore statunitense aveva recitato nel 1961.