Il peveragnese Pino Giostra riconfermato nella Direzione Nazionale del Soccorso Alpino




Operatore del soccorso da 25 anni, il 48enne avvocato inizia il suo terzo mandato come consigliere nazionale del Corpo che dal 1954, attraverso i suoi 7000 tecnici specializzati, arriva ovunque in Italia per aiutare chi è in difficoltà durante le attività in ambiente impervio
Anche per i prossimi tre anni la provincia di Cuneo continuerà ad avere un suo rappresentante tra gli undici che compongono la direzione nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico Italiano. Si tratta di Pino Giostra, avvocato 48enne di Peveragno, che lo scorso 5 aprile a Milano è stato rieletto consigliere nazionale del Corpo che ha contestualmente riconfermato il trentino Maurizio Dellantonio presidente nazionale. Vicepresidente vicario sarà il sassarese Alessandro Molino e vicepresidente il trentino Roberto Bolza. Completano la nuova Direzione nazionale oltre al cuneese Giostra i consiglieri Alex Barattin (Belluno, Veneto), Luca Franzese (Cerchiara di Calabria, Calabria), Alberto Gabutti (Val della Torre, Piemonte), Fabrizio Masella (Genova, Liguria), Andrea Placido (Cagliari, Sardegna), Corrado Pesci (Roma, Lazio) e Renato Tessari (Bolzano, Alto Adige).
La direzione nazionale è, di fatto, il governo, l’esecutivo del Corpo. Si tratta infatti dell’organo che detta le linee guida alle quali le singole dislocazioni territoriali devono attenersi, ma anche quello che si occupa dei rapporti con le istituzioni e del coordinamento di tutte le attività che vengono realizzate. Per Giostra, che è un operatore del soccorso dal 2000, si tratta del terzo mandato e del settimo anno in tale ruolo. “Il servizio che svolge il Soccorso Alpino – ci spiega – è di estrema importanza, soprattutto per la sua specificità e la sua capillarità. All’interno del corpo ci sono non solo tecnici, ma medici e infermieri che sono anche ottimi alpinisti o speleologi e ciò consente loro di svolgere un servizio di pronto intervento con la massima professionalità in ambienti montani, speleologici e in terreni impervi dove, per chi non adeguatamente formato, sarebbe impossibile intervenire. Intubare o imbarellare una persona su una parete non è la stessa cosa che farlo su un prato a bordo di una strada dove si arriva con un’ambulanza. La nostra è una competenza specialistica sancita dalla legge e che svolgiamo da ormai 70 anni. Anche per questo la nostra professionalità è così alta”.
Una professionalità ed un efficienza garantite nella loro continuità grazie ad una costante attività di formazione. “Abbiamo scuole nazionali – aggiunge Giostra – per tecnici, medici, cinofili, direttori delle operazioni di soccorso, tecnici speleologici, e non solo, riconosciuti dalla legge, con istruttori nazionali e regionali che formano i nostri operatori che si sottopongono obbligatoriamente all’addestramenteo più scrupoloso e alla più attenta formazione tecnico- sanitaria”.
Un servizio pronto a intervenire qualunque sia il momento del bisogno: “sull’elicottero del 118 è sempre presente un tecnico di socccorso alpino (e un’unità cinofila da valanga nel periodo invernale-primaverile), tutti i nostri operatori sul territorio sono a disposizione 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno per collaborare con il servizio sanitario nazionale in tutta Italia e per ogni soccorso tecnico nei “nostri” ambienti”, conclude Giostra che per i prossimi tre anni continuerà dunque ad occuparsi, oltre che delle funzioni proprie della struttura centrale, anche degli aspetti legali, assicurativi e disciplinari del Corpo che dal 1954, attraverso i suoi 7000 tecnici specializzati, arriva ovunque in Italia per aiutare chi è in difficoltà durante le attività in ambiente impervio. Una risorsa preziosissima, in taluni casi imprescindibile, per il nostro paese.