Magliano Alpi tra batterie e polemiche: un cittadino chiede chiarezza

Una lettera pone domande sulla giunta comunale che intende consentire la costruzione di due impianti BESS nell’area del Beinale e di una ex discoteca, cambiando il volto di una zona a vocazione agricola e turistica.
Magliano Alpi. Una lettera aperta inviata al sindaco e al consiglio comunale di Magliano Alpi su un tema che, finora, aveva circolato quasi sottotraccia: l’installazione di sistemi di accumulo di energia elettrica (BESS) nel territorio comunale. A firmarla è Michele Bertolino, cittadino di Mondovì, che chiede trasparenza, partecipazione e chiarimenti su progetti da milioni di euro che potrebbero cambiare il volto di una zona a forte vocazione agricola e turistica.
La lettera denuncia l’arrivo di almeno due progetti di impianti BESS, acronimo inglese per “Battery Energy Storage System”, e un possibile terzo in fase di valutazione. Il primo, proposto da RNE s.r.l., prevede un impianto da 58,65 MWh con 140 container su una superficie agricola di 33.000 m², a pochi passi dalla sottostazione Terna sul Beinale. Il secondo, promosso da FLYSUN2 s.r.l., sarebbe da 150 MWh e potrebbe sorgere nell’area dell’ex discoteca tra la Statale 28 e Via Autostrada.
Entrambi i progetti — si sottolinea nella lettera — non sono soggetti a valutazione di impatto ambientale e, se approvati, acquisirebbero valore di variante urbanistica, bypassando le normative locali.
Uno dei punti centrali sollevati da Bertolino riguarda l’identità e la solidità delle società proponenti: entrambe — si legge — hanno un capitale sociale limitato rispetto agli investimenti previsti (oltre 200 milioni di euro complessivi). Non è chiaro se esistano accordi con Terna o se l’energia immagazzinata proverrà da fonti rinnovabili locali. Ma soprattutto: l’energia immagazzinata sarà usata per favorire la transizione ecologica o per operazioni speculative di compravendita sul mercato energetico?
Pur riconoscendo l’utilità pubblica dei BESS e il loro inserimento nei finanziamenti del PNRR e del piano europeo REPowerEU, la lettera richiama l’attenzione sul rischio di consumo di suolo agricolo, ritenuto inaccettabile in un’area a vocazione agro-turistica. Bertolino si dice contrario a impianti fotovoltaici a terra su terreni coltivabili e auspica una moratoria in merito.
Le dimissioni recenti di assessori e consiglieri comunali non hanno fatto altro che alimentare dubbi e sospetti. «Serve chiarezza», afferma Bertolino, chiedendo al sindaco di convocare un’assemblea pubblica, come previsto dallo Statuto comunale, per discutere apertamente i progetti e le ricadute per la comunità.
Il sindaco Marco Bailo, in un recente video, ha dato ampie spiegazioni sulla posizione della sua giunta e sulla questione, accennando anche a 200.000 euro di compensazioni ambientali.