Parte da Roccavione il progetto per far rinascere i negozi abbandonati




L’iniziativa ha già portato alla riapertura di tre attività: una sartoria, un negozio di ortofrutta e un temporary shop di abbigliamento. Una vetrina è stata trasformata in una “pagina social analogica” per le associazioni locali, mentre l’ex pescheria ospiterà una mostra d’arte.
Torino. Parte da Roccavione, meno di tremila abitanti, un progetto pilota destinato a far rinascere le vetrine dei negozi abbandonati e a ricreare il tessuto sociale ed economico del paese. L’iniziativa, denominata “Incontri in vetrina a Roccavione”, è stata presentata a Torino, nel palazzo della Regione, dall’assessore regionale al Commercio, Paolo Bongioanni, e dal sindaco, Paolo Giraudo.
Tutto nasce dalla volontà di un gruppo di sei donne che, di fronte alla progressiva chiusura dei negozi di prossimità e alla conseguente desertificazione del centro storico, hanno deciso di agire. Le volontarie hanno rintracciato i proprietari degli esercizi chiusi, ripulito le vetrine e le hanno trasformate in spazi espositivi di memoria, esponendo fotografie e strumenti di vendita d’epoca.
Il sindaco Giraudo ha spiegato come Roccavione, come molti altri piccoli centri, abbia subito un drastico calo del numero di esercizi commerciali, passando da oltre 50 tra il 1960 e il 1990 a soli 15 oggi. Tra le cause, lo spopolamento, la concorrenza dei centri commerciali, la deviazione del traffico turistico e la chiusura del Tunnel del Tenda.
Ad oggi, sono state recuperate otto vetrine su 25 esercizi abbandonati, tra cui l’ex barbiere, la merceria e l’ex ristorante Tripoli. L’iniziativa ha già portato alla riapertura di tre attività: una sartoria, un negozio di ortofrutta e un temporary shop di abbigliamento. Una vetrina è stata trasformata in una “pagina social analogica” per le associazioni locali, mentre l’ex pescheria ospiterà una mostra d’arte.
L’assessore Bongioanni ha espresso il suo plauso per il progetto, sottolineandone il potenziale come modello per altri centri con problemi simili. “Dobbiamo salvaguardare i negozi di vicinato come punti di riferimento per i rapporti sociali e per la ricostruzione delle reti di comunità”, ha affermato l’assessore, annunciando il sostegno della Regione Piemonte al Distretto del Commercio Alpi Marittime con 300mila euro e un bando per la digitalizzazione e l’innovazione.