Il 27 aprile al Teatro Sociale il concerto benefico per la realizzazione del primo ospedale per ricci d’europa. Sul palco anche Annibale Gannarelli e il gruppo Sunrise con un tributo a Dalla
“Dopo due mesi di intenso lavoro siamo finalmente riusciti ad organizzare uno strepitoso concerto di beneficenza per contribuire a costruire il primo ospedale per ricci d’Europa! L’iniziativa del libro a fumetti ’75 KG DI FELICITÀ’ per sostenere il progetto ci sta aiutando molto, ma non è sufficiente e per questo motivo abbiamo pensato di mettere in piedi un festival musicale”.
Presenta così, il dottor Massimo Vacchetta, il nuovo progetto del “Centro Recupero Ricci La Ninna”. Con il ricavato, si costruirà l’ala del pronto soccorso dedicata alle emergenze e il centro di accoglienza per i volontari che raggiungono il Centro da tutta Italia ed Europa.
Il concerto, che si terrà domenica 27 aprile alle ore 17 al Teatro Sociale di Alba, vedrà ospite il grandissimo cantautore, musicista e pluristrumentista Alberto Fortis, una delle figure più importanti e conosciute del cantautorato italiano. Ad inaugurare l’evento, alle ore 17, ci sarà la band Sunrise, che porterà sul palco un tributo tutto femminile a Lucio Dalla seguito da Annibale Giannarelli, vincitore di “The Voice Senior” e mitico interprete della colonna sonora del film cult “Lo chiamavano Trinità”. Alle ore 19 il palco sarà tutto per Alberto Fortis, che chiuderà in bellezza il “Riccio Music Day”.
Durante il concerto verrà assegnata anche “la riccia d’oro”, un simbolico riconoscimento alle persone note che hanno contribuito alla causa dei ricci con la loro dedica e prefazione tra le pagine del libro: ci saranno, a ritirare personalmente il premio, Bruno Bozzetto e l’attore tedesco Andreas Hoppe. Verranno premiati anche Brigitte Bardot e Brian May, ma non saranno presenti.
All’evento, sarà possibile anche donare una cifra per portare sul proprio comodino il fumetto “75 kg di felicità” di Massimo Vacchetta e Roberta Morucci, con illustrazioni di grande valore dell’illustratrice e fumettista romana; nel fumetto compaiono le pregiate dediche di Bruno Bozzetto (il famoso, geniale, disegnatore italiano creatore di film d’animazione note al grande pubblico), di Brian May (il chitarrista fondatore dei mitici Queen, animalista appassionato, che ha creato in Inghilterra l’organizzazione no-profit “Save me” e un Centro di accoglienza per ricci – “Amazing Grace”, nel Surrey) e nella ristampa (così come nell’edizione francese) ci sarà anche quella di Brigitte Bardot (nota non solo per essere una leggendaria attrice francese, ma anche per il suo amore per gli animali, che la portò ad abbandonare la sua carriera precocemente per dedicarsi a loro con la sua Fondazione omonima); “75 Kg di felicità” è un’opera di estrema qualità, commovente ed emozionante ma anche di intento educativo e didattico, adatta a tutte le età. Ma le novità non sono finite: l’edizione tedesca, così come l’imminente ristampa, oltre a quella di Brigitte Bardot, avrà la dedica di Andreas Hoppe (attore sensibile e impegnato nel promuovere i diritti degli animali e il rispetto della natura).
Èpartita la prevendita dei biglietti per il concerto:
ad Alba presso:
– Radio Guido, via Vittorio Emanuele 17, tel. 0173 44910298
– Libreria La Torre, via Vittorio Emanuele 19, tel. 0173 33658
Se siete lontani e volete donare un biglietto a una persona che non avrebbe la possibilità di assistere al concerto potete aderire all’iniziativa del “biglietto sospeso“, cioè donare uno o più ingressi a persone anziane, disabili o meno agiate tramite bonifico bancario, PayPal e Satispay
(Per “biglietto sospeso” inviare la ricevuta a eventilaninna@gmail.com)
Costo del biglietto, tre ore di spettacolo = 40 euro, ma ognuno può donare una cifra a scelta per il biglietto sospeso (gli importi saranno cumulativi).
Storia del Centro Recupero Ricci “La Ninna” e ruolo del cambiamento climatico e delle attività umane sulla sopravvivenza dei ricci
“Se non faremo nulla per fermare il declino di questa specie, i ricci si estingueranno in meno di 20 anni. Se sono ad un passo dall’estinzione animali così comuni, i prossimi saremo noi, perché siamo – a tutti gli effetti – ad un passo dalla sesta estinzione di massa. Il nostro dovere è proteggerli, perché dalla salute dei ricci dipende anche la nostra sopravvivenza”. (Massimo Vacchetta, Medico Veterinario e Presidente del “Centro Ricci La Ninna”)
Il Centro Ricci “La Ninna” nasce nel 2014: il dott. Massimo Vacchetta, veterinario esperto in buiatria, che sta attraversando un momento esistenziale complicato, si “innamora” di un piccolo riccio orfano di 25 grammi (salvandolo da una morte quasi certa), mentre lavora nell’ambulatorio di un collega e decide di cambiare vita dedicandosi totalmente a questa specie.
Nasce così questa realtà che, ad oggi, ospita circa 400 ricci all’anno, alcuni resi disabili dall’attività dell’uomo (investimenti, ferite da decespugliatori e dai tosaerba robotizzati), altri recuperati in condizioni difficili a causa delle conseguenze del cambiamento climatico (impossibilità di andare in letargo, mancanza di prede per l’utilizzo massiccio di prodotti chimici in agricoltura, nei nostri orti e nei giardini). La sua esperienza è stata descritta nel suo primo libro “25 grammi di felicità” (Sperling & Kupfer, 2019) best-seller internazionale che è stato già tradotto in 15 lingue, e in altri tre libri: “Cuore di riccio” (Sperling & Kupfer, 2019), “Ninna, il piccolo riccio con un grande cuore” (Piemme, 2019), “Raccontami qualcosa di bello” (Sperling & Kupfer, 2021). Del primo volume pubblicato, sono già stati presi accordi per una sua trasposizione in film d’animazione.
I ricci sono animali considerati sentinella dello stato di salute di un ecosistema, in quanto a stretto contatto con il suolo, territoriali e insettivori. Il rapido declino di questa specie che, nella sua forma attuale, vive sul pianeta da circa 15 milioni di anni è sintomatico del grado di devastazione che la razza umana sta causando al pianeta. I ricci hanno subìto un calo numerico di ben il 70% in Europa, in soli 20 anni. I dati rilevati in Inghilterra sono ancora più impressionanti; secondo una stima fatta dagli anni settanta ad oggi, gli esemplari presenti sul territorio sarebbero scesi da 30 milioni a meno di ottocentomila. Il riccio, alla luce di queste considerazioni, è quindi una specie a serio rischio d’estinzione.
Per documentare i numeri di questa emergenza, il Centro Ricci “La Ninna” di Novello (Cuneo) ha avviato, nel 2023, una collaborazione con il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino (DSV) per indagare le cause di ricovero e morte dei ricci. In breve tempo, altri cinque atenei in Europa, tra cui uno svizzero e uno olandese, hanno aderito al progetto, mostrando un forte interesse da parte dei ricercatori.
Il progetto, coordinato dalla professoressa Maria Teresa Capucchio, prenderà in considerazione i ricci ricoverati e deceduti presso il Centro Animali Non Convenzionali (C.A.N.C.) del DSV e quelli del Centro Recupero Ricci “La Ninna” e cercherà di mettere a punto i parametri del profilo metabolico ematico di questi piccoli mammiferi indagando gli agenti infettivi e parassitari che possono essere veicolati e potenzialmente pericolosi per i ricci e l’ambiente. Si cercherà, inoltre, di capire se, a seguito di periodi di ospedalizzazione di almeno 10-15 giorni, i ricci possono sviluppare resistenza agli antibiotici o modificare il proprio microbiota intestinale.
Un totale di 160 ricci è stato sinora incluso nello studio e i dati preliminari considerano i traumi, la debilitazione e le malattie infettive come le principali ragioni di ricovero. L’attività dell’uomo impatta fortemente sulla mortalità dei ricci a causa di investimenti stradali e avvelenamenti da pesticidi. Il cambiamento climatico e la distruzione dell’habitat di questi piccoli mammiferi costituisce un altro importante problema: la mancanza delle prede di cui solitamente si cibano li spinge a nutrirsi di prede inconsuete, spesso ospiti di parassiti potenzialmente letali.
Il prossimo passo sarà quello di trasformare il Centro Ricci “La Ninna” nel primo ospedale e Centro di Ricerca totalmente dedicato a questi piccoli mammiferi. E questo sarà possibile solo grazie alle donazioni dei privati, oggi supportate anche dalla pubblicazione del nuovo libro a fumetti.
“Non voglio che i ricci si estinguano, non solo perché li ritengo animali meravigliosi, ma perché temo che il loro destino possa presto diventare il nostro…” conclude Massimo Vacchetta.